Mondo Jazz

ABERCROMBIE E COPLAND IN ITALIA


Due ottimi musicisti, forse non esattamente nel cono di luce dei riflettori principali, ma certamente tra i più significativi protagonisti della scena attuale. Sono John Abercrombie alla chitarra e Marc Copland al pianoforte, attualmente in tournè in Italia e questa sera in concerto a Roma. Raffaele Roselli ha intervistato il chitarrista per conto del Corriere della Sera. Ecco alcune tra le risposte più interessanti: «Ho incontrato Copland la prima volta nel 1970, all' epoca suonava il sax, entrammo nel quartetto di Chico Hamilton e trovammo un appartamento in cui vivere insieme. Così diventammo presto amici, oltre che colleghi. Poi dopo qualche anno lui cambiò strumento... e persino il nome: agli inizi si faceva chiamare Marc Cohen... Poi divenne Copeland, il pianista. Ci piace lo stesso tipo di musica e amiamo suonare in modo non urlato, folle. Da giovani eravamo aggressivi, ma da quando Marc ha iniziato col piano è diventato più melodico»«Ho molti ricordi dei concerti con Enrico Rava. Ho conosciuto anche lui negli anni ' 70, a New York. Quella band con Jon Christensen e Palle Danielsson fece vari tour in Europa e suonammo anche negli Usa. Enrico era una delle mie persone preferite, uno splendido musicista, molto originale. Quando lo incontrai la prima volta stava provando il free jazz, sperimentava cose folli. Con gli anni e le influenze di Miles Davis, Chet Baker, è diventato più melodico, lirico. Ci siamo sempre capiti bene, mi piace il suo senso dell' humour» «Bill Evans: la prima volta che lo sentii non mi piacque, era troppo soft, non c' era eccitazione, ma quando l' ho capito mi è presa una sorta di dipendenza da lui, dal modo i cui suonava gli standard soprattutto. Il suo modo di suonarli è diventato il mio».L'intera intervista cliccando qui:  http://archiviostorico.corriere.it/2012/gennaio/23/Abercrombie_Copland_folli_dialoghi_jazz_co_10_120123039.shtml