Il concerto del quartetto di Fabrizio Bosso (nella foto ad opera di Marina Magri) all'interno della stagione del Circolo Musicale di Sondrio ha confermato la qualità del trombettista piemontese e l'indubbio appeal sul pubblico valtellinese accorso numeroso, e con una piacevole e notevole presenza di giovani.A capo dell'abituale quartetto che vede Luca Mannutza al pianoforte, Luca Bulgarelli al contrabbasso e Lorenzo Tucci alla batteria, Bosso ha sciorinato il suo consueto repertorio costituito da brani di netta impostazione neo hard-bop tra originals e standards.Tecnicamente formidabile, forse in questo momento quanto di meglio in Italia, il trombettista ha alternato frasi prese a velocità impressionante con suoni e timbri più riflessivi, in un gioco delle parti che ha visto il pianista Mannutza abile alter ego e splendida voce controcanto e Bulgarelli e Tucci assolvere con onestà e impegno alla funzione ritmica di sostegno.Un quartetto affiatato e complice, un leader attento a non prevaricare, lasciando il giusto spazio ai compagni, ma certamente l'impressione è che Fabrizio sia di caratura superiore. Molto intrigante l'apporto armonico e solistico del pianista, attento a raccogliere qualsiasi stimolo e a rilanciarlo con gusto e personalità. L'ora e mezza di concerto è volata, ed il bis richiesto a gran voce ha visto Bosso e Bulgarelli duettare sulle note di Mackie Messer di Kurt Weill in una versione con tromba sordinata che ha poi coinvolto l'intero quartetto prima degli applausi finali.