Mondo Jazz

I CENTO ANNI DI GIL


Domenica 13 maggio ricorre il centenario dalla nascita di un grande personaggio della nostra musica, Gil Evans.In un ambiente dove gli omaggi si sprecano, spesso a sproposito, ancora non ho ne visto ne letto di nessun festival o musicista che abbia preso in considerazione questa data per rendere il dovuto tributo ad un band leader e attangiatore che ha scritto pagine memorabili.Ho avuto la possibilità di ascoltare Evans e la sua orchestra diverse volte, anche se il ricordo non è più vivo dato il molto tempo trascorso dalla sua scomparsa, oramai 24 anni.Ecco allora che per tenere viva la memoria mi giunge in soccorso la Gil Evans Tv che poco più di un mese fa ha inserito in You Tube questo splendido concerto registrato allo Sweet Basil lo stesso anno della morte del musicista.L'orchestra di Evans era di casa nel piccolo ma storico locale newyorkese che purtroppo non esiste più. Suonava regolarmente e posso assicurare, per esperienza diretta, che ogni set aveva il tutto esaurito. Un ritratto di Gil Evans tratto da Wikipedia: Gil Evans, all'anagrafe Ian Ernest Gilmore Green (Toronto, 13 maggio 1912 – Cuernavaca, 20 marzo 1988), è stato un direttore d'orchestra, compositore, pianista e arrangiatore canadese. È stato innovatore importante nei campi del cool jazz, jazz modale, jazz elettrico. Dopo anni di professionismo si mette in luce modificando la strumentazione (con corni francesi e tuba) e il sound dell'orchestra del pianista Claude Thornhill, in cui militano alcuni musicisti coi quali resterà legato a vita: Lee Konitz, Ernie Royal, Barry Gailbraith, Danny Polo, Louis Mucci, Johnny Carisi, Bill Barber. Attorno al 1947 il suo appartamento sulla 52ª strada diventa il centro della vita musicale di New York, grazie all'andirivieni di grandi protagonisti della scena musicale dell'epoca, che si fermano a dormire e discutere di musica e vita; tra loro Charlie Parker, George Russell, Dave Lambert e il nonetto (che in seguito sarà chiamato anche Tuba Band, per la presenza, appunto, di una tuba) che si andava riunendo intorno al trombettista Miles Davis, le cui session avrebbero costituito il progetto in seguito noto come Birth of the Cool: ad esso parteciparono, tra gli altri, John Lewis, Gunther Schuller, Gerry Mulligan, Max Roach, J.J. Johnson e Lee Konitz. Nel 1957 Evans incide il suo primo disco per la Prestige (Gil Evans and Ten, con molto piano e soli di Steve Lacy, Paul Chambers e Jimmy Cleveland) e inizia per la Columbia Records una fruttuosa collaborazione con Miles Davis, che produrrà album celebri, quali Miles Ahead, Porgy and Bess, Sketches of Spain, Quiet Nights. Seguono importanti capitoli della storia del jazz, come Great Jazz Standards, New Bottle, Old Wine (con Cannonball Adderley e il chitarrista Chuck Wayne), Out of the cool (con i quindici minuti di La Nevada, e i solisti Johnny Coles, Jimmy Knepper, Tony Studd, Ray Crawford, Ron Carter e il vecchio Budd Johnson) e The Individualism of Gil Evans (con Kenny Burrell, Wayne Shorter, Thad e Elvin Jones). Seguono altri anni di oscurità, poi, nel 1969, il ritorno in grande stile con l'orchestra elettrica: da qui alla morte, la vita di Evans è una continua tournée con esiti discontinui ma spesso molto buoni, come The Gil Evans Orchestra Plays the Music of Jimi Hendrix, assieme ai fedelissimi Lew Soloff, Hannibal Marvin Peterson, Warren Smith, David Sanborn, Dave Bargeron, Dave Taylor, John Clark, Bob Stewart, Howard Johnson, Billy Harper, George Adams.