Mondo Jazz

MAURIZIO ROLLI BIG BAND - ROLLI'S TONES (WIDWSOUND)


Ricevo e volentieri pubblico questa recensione di Francesco Martinelli:Maurizio Rolli Big Band featuring Hiram Bullock, Stefano “Cocco” Cantini, Peter Erskine, Bob Franceschini, Bob Sheppard, Mike Stern, Achille SucciRolli's TonesLittle Wing, And I Love Him, Changes, Losing It, Anelatla, Impulse, Diary of a Madman, Every Breath You Take, Mia.Wide records WD 180Ascoltare questo disco è stata per me un'esperienza personalmente illuminante. Al contrario di molti musicisti e ascoltatori infatti la mia frequentazione del rock e dei suoi vari generi è praticamente pari a zero, ed Aerosmith e Black Sabbath sono solo nomi o immagini (inquietanti). Partendo da questa condizione di totale ignoranza – malgrado ascolti musica per molte ore al giorno, il campo è troppo vasto per conoscere tutto, e uno finisce per ascoltare quello che soddisfa le proprie affinità – Rolli intanto mi ha fatto concretamente toccare con mano il valore musicale di questi brani, in molti casi a me poco o nulla familiari (a parte quelli di Hendrix – rocker anomalo che mi ha sempre attirato – e dei Beatles – per motivi generazionali).I suoi arrangiamenti riescono ad essere fedeli allo spirito dei brani senza rispettarne la lettera – almeno nei casi in cui sono familiare con gli originali – e spesso sorprendono con inaspettati inserimenti di materiali diversi, o fratture del tessuto organizzato per consentire libere improvvisazioni: per complessità ed efficacia il brano dei Beatles mi sembra particolarmente emozionante. Spero che il Cd possa funzionare come passaggio nei due sensi: che cioè ad appassionati di Ozzy Osbourne e di Steve Tyler possano capitare di ascoltare queste interpretazioni apprezzandone il sound e ricevendo così il virus del jazz.Eh sì, perchè questo è un album profondamente jazzistico, per come metabolizza materiale esistente – lo stesso gioco, mutate le epoche, di Louis o Miles – trasformandolo in piattaforma di lancio per espressioni personali. Altra scelta intelligente di Rolli: invitare solisti non solo dalla grande musicalità, ma dalle personalità molto diverse; alcuni famosi, altri meno, ma tutti capaci di dare spessore al brano cui sono stati chiamati a contribuire. Hiram Bullock, Mike Stern, Achille Succi, Stefano “Cocco” Cantini, Peter Erskine e Bob Franceschini tutti in un solo Cd già fanno venire l'acquolina in bocca, ma i contributi solistici dei componenti della big band hanno altrettanto peso: Filiberto Palermini al soprano in Changes, Gianluca Caporale al tenore in Losing It, Massimo Morganti al trombone in Impulse, Angelo Trabucco al piano in Diary of a Madman, per fare solo quattro nomi, scusandomi con tutti quelli che non ho lo spazio per menzionare, in rappresentanza di una big band che suona con precisione e convinzione musica assolutamente non facile e dalle atmosfere assai diversificate.Citazione speciale per la vocalist Loredana Di Giovanni che trova il colore giusto per inserirsi nel tessuto orchestrale ed è brillantemente in evidenza sia nella meditativa lettura del brano dei Police – in cui si ascolta finalmente anche il leader come solista - sia nel pirotecnico assolo nel brano conclusivo. Un ultimo elemento da sottolineare, esposto con understatement nelle note dello stesso Rolli, ma che riaffiora lungo tutto il disco, è l'omaggio a musicisti troppo presto scomparsi, che per il bassista hanno costuito importanti fonti di ispirazione: oltre a Bullock, presente come solista, l'album ricorda con affetto l'amico e maestro Alfredo Impullitti, arrangiatore e compositore, la cui Altalena è utilizzata come base per un gioco di affascinanti geometrie, ed Angelo Canelli, il pianista di Vasto scomparso tragicamente in un incidente stradale, cui si deve la ristrutturazione di Every Breath You Take.Un Cd da passare agli amici sospettosi del jazz, e a figli o nipoti con l'hard rock in cuffia per jazzarli a tradimento!Francesco Martinelli