Mondo Jazz

SLEEPER: UN INEDITO DEL QUARTETTO EUROPEO DI JARRETT


CD 1:Personal MountainsInnocenceSo TenderCD 2:OasisChant Of The SoilPrismNew DanceÈ prevista per il 16 luglio 2012 la pubblicazione da parte di ECM di Sleeper, un nuovo doppio album che contiene la registrazione di un concerto del Keith Jarrett European Quartet tenutosi a Tokyo nel 1979. Questa registrazione, facente parte dello stesso tour giapponese da cui fu tratto Personal Mountains, era andata perduta, finché Manfred Eicher non l’ha trovata 8 settimane fa, spedendola subito a Jarrett per un ascolto.Jarrett l’ha trovata eccezionale, decidendo di pubblicarla immediatamente; ciò posticiperà l’uscita del concerto di Lucerna del 2009, la cui pubblicazione dunque è programmata per il 2013, in occasione del 30° anniversario del Trio. Questo album del Quartetto pare che sia davvero incredibile, e che sorprenderà tutti i fan di Jarrett.Fonte: www.keithjarrett.itTra le altre sorprese E.C.M. in uscita tra fine giugno e luglio il cofanetto su Garbarek "Dansere" che raccoglie l'album omonimo del 1975 e anche "Sart" del '71 e "Witchi-Tai-To" del '73; sempre nella stessa collezione di box-set ci sarà anche un cofanetto dedicato a Terje Rypdal.Da non dimenticare il nuovo album dell'ensemble Dans Les arbres, "Canopée" e un doppio cd antologico di brani di e scelti da Jon Balke tra i suoi lavori con la Magnetic North Orchestra tra il 1993 ed il 2001.E infine nello stesso periodo esce il nuovo progetto di Enrico Rava su Michael Jackson, "Rava on the dance floor" registrato live all'Auditorium Parco della Musica l'anno scorso con la Parco della Musica Jazz Lab.Sempre per E.C.M. ma classificato come New Series voglio ricordare l'uscita di Stifters Dinge, il nuovo lavoro di Heiner Goebbels, compositore contemporaneo tra i più interessanti:  Suoni, rumori, voci, testi convergono in una delle più stupefacenti creazioni acustiche di uno dei più importanti compositori tedeschi viventi. Heiner Goebbels definisce la sua opera «Stifter Dinge» come una composizione per 5 pianoforti senza nessun pianista, una pièce teatrale senza attori, una performance senza esecutori, un no-man show. Il progetto è stato ispirato dallo scrittore Adalbert Stifter, che documentò meticolosamente i segni e i suoni della natura (il vento, il tuono, gli alberi, la pioggia, ...). Un lavoro di tecnologica complessità, che ha al centro 5 pianoforti azionati da un equipaggiamento per produrre suoni dall’interno e dall’esterno degli strumenti o di riprodurre e sovrapporre brani o sezioni di questi (ad esempio il Concerto Italiano di Bach) nella modalità del pianoforte meccanico. Il controllo digitale di ogni strumento e del gruppo d’insieme dei pianoforti, l’incrocio di voci recitanti in diverse lingue e di molteplici effetti sonori ripetuti ossessivamente e freneticamente giungerà in alcune fasi a un grande climax. Una strategia musicale presentata in tutto il mondo, da New York a Melbourne, di cui gli effetti sono stati definiti da più di un critico come magici.