Mondo Jazz

OGGI ESCE UNITY BAND, IL NUOVO ALBUM DI PAT METHENY


 Dopo più di trentanni dall'album 80/81 uscito nel 1980, il chitarrista Pat Metheny ha registrato un nuovo disco, Unity Band, in uscita oggi 12 giugno, che vede la partecipazione di un sassofonista tenore e che introduce un nuovo ensemble per Metheny, quello formato da Chris Potter al sax e clarinetto basso,Antonio Sanchez alla batteria e  Ben Williams al contrabbasso. L’album contiene nove nuove composizioni di Metheny.Sto ascoltando Unity Band e lo trovo inequivocabilmente un album di Metheny, con tutti i marchi caratteristici sia compositivi che strumentali del chitarrista americano. L'innesto di Potter sposta decisamente l'equilibrio del quartetto verso un territorio più jazzistico nonostante le melodie disegnate da Metheny siano geneticamente più affini alla fusion. Non sono un fan metheniano  ma ne ho sempre apprezzato la generosità, il timbro originale e lo spirito genuino che anima da sempre il nostro. Questo album riflette tutte le caratteristiche migliori di Pat e in alcuni brani scocca la scintilla se non della imprevibilità perlomeno della bellezza (Roofdogs, New Year, Come and see) . Signals è il brano più lungo dell'album e quello che più si discosta dalle trame tipiche dell'autore, forse il più significativo e riuscito.  
 Dice Metheny di questo vuoto trentennale dall’ultimo progetto in cui aveva collaborato con dei sassofonisti (i grandi Dewey Redman e Michael Brecker): “Per molti aspetti le mie band sono state concepite come alternativa a formazioni più convenzionali in cui avevo suonato agli inizi. Il fatto che misiano serviti 30 anni per tornare a questo punto, fa capire in un certo modo quanto siano stati impegnativi per me questi esperimenti “alternativi”.”Continuavamo a dire tra di noi che prima o poi avremmo ripreso in mano quella band, ma ora che sia Mike che Dewey sono scomparsi, non potrà mai accadere” continua “E poi è arrivato Chris Potter. Da fan, l’ho osservato diventare uno dei più grandi musicisti del nostro tempo, e quando siamo stati entrambi invitati a suonare nell’ album d’esordio di Antonio Sanchez, ho subito notato che il nostro modo di suonare e il nostro fraseggio insieme era molto naturale, e lasciava intendere altre possibilità. Ho iniziato a pensare lì alla possibilità di costruire un progetto concreto”.Per la sezione ritmica, spiega Metheny: “Antonio è stato in un certo senso una scelta ovvia; è stato uno dei miei più stretti collaboratori negli ultimi dieci anni e ha anche suonato in molte occasioni con Chris. E’ un musicista davvero speciale. C’era un particolare tipo di energia che sapevo io e Chris avremmo potuto ottenere e non riesco a pensare a nessun altro che avrebbe potuto aiutarci a ottenerla, a parte Antonio” continua “Qualche anno fa, Christian McBride mi ha invitato ad un evento in cui era coinvolto con alcuni studenti jazz della Juilliard. Ben Williams si esibiva in alcuni pezzi e il suo modo di suonare mi ha colpito subito.Ho usato Ben un po’ di volte nel trio e l’ho trovato subito un musicista incredibile con cui suonare e una splendida persona. Lui e Antonio sono andati subito d’accordo”. Una volta messa insieme questa band stellare, Matheny ha scritto diverso materiale nuovo. Nel corso delle prove sono poi arrivati a selezionare i nove brani che si trovano nell’ album. “E’ divertente, ho ascoltato davvero tanti dischi chitarra/sax che sono stati chiaramente influenzati da 80/81, ma volevo fare qualcosa di diverso, anche se quel disco è stato sicuramente un punto di riferimento” dice Metheny “Antonio ha molte capacità che in un certo senso ci hanno indirizzati nella scrittura. Ma ricordiamoci che questo gruppo di musicisti può fare davvero qualsiasi cosa.”