Mondo Jazz

ROLLINS


Assistere al declino fisico di un grande jazzista è spettacolo in se straziante, sopratutto se il personaggio in questione ha abbondantemente colmato di emozioni e gioia per lunghissimo tempo ogni appassionato di jazz che è accorso per vederlo suonare ad ogni angolo del mondo.Erano oramai diversi anni che non ascoltavo Sonny: ancora non aveva i capelli incanutiti e lunghi, il problema all'anca non era visibile e nonostante l'età che avanzava il leone ruggiva senza mostrare scalfitura alcuna.Purtroppo non è più cosi', gli acciacchi sono visibili, la voce strumentale ogni tanto si incrina ma lo spirito continua a volare altissimo.Le differenze rispetto al passato non riguardano solo la torrenzialità degli assolo, ora decisamente più contenuta, ma molti altri aspetti del concerto: molto più spazio è lasciato ai musicisti, tra l'altro uno dei migliori gruppi di cui Sonny si è circondato negli ultimi anni, il numero delle ballads si è allargato a discapito dei calypso danzanti e irresistibili, la durata della esibizione è quella canonica senza bis e con Don't Stop The Carnival eseguita non come festoso finale ma a metà esibizione quasi a voler fare intendere che i tempi sono cambiati.Struggente Rollins quando dedica Serenade, una ballata dolce e romantica, all'amico Vittorio Franchini, storica firma del Corriere della Sera. L'inizio invece è affidato a Pantanjali, una delle composizioni più recenti e poi il repertorio pesca sopratutto tra le composizioni di Sonny, Please, l'ultimo album registrato in studio.Un concerto dolce e amaro, intriso di malinconia che pervade gli occhi di chi Sonny ha imparato ad amare per quel colosso sia fisico che sopratutto musicale che è stato e che sempre sarà nella storia della nostra musica. E poco serve ad attenuare questo sentimento la notizia che Rollins sarà nel programma del prossimo anno e che sarà affiancato da Enrico Rava e Paolo Fresu come omaggio ai 40 anni di Umbria Jazz.Il concerto più emozionante a cui ho assistito, indipendentemente dal valore musicale.