Mondo Jazz

NON C'E' (E)SPERANZA


Franco Fayenz, uno dei decani della critica italiana, traccia le sue personali conclusioni della edizione appena conclusasi di Umbria Jazz sul quotidiano della Confindustria, Il Sole 24 Ore.Ne esce un ritratto che divide, secondo i gusti e le opinioni del giornalista, il buono dal meno buono tra ciò che ha ascoltato.Del primo campo fanno parte il quartetto di Shorter, Renato Sellani con Massimo Moriconi e la Lydian Sound Orchestra, su quest'ultima aggiungendo un particolare che mi permette di correggere la mia recensione: i brani letti da Franco Costantini non erano di Benni bensi' di Geoff Dyer e di Laurent De Wilde.Sempre tra i concerti riusciti Fayenz cita l'orchestra diretta da Ryan Truesdell con l'apporto di Bosso e Fresu, concerto che aveva suscitato anche la mia totale ammirazione.A sorpresa e forse un pò ingenerosamente il critico mette Pat Metheny tra i concerti discutibili, con mio stupore (ma non c'ero) anche il gruppo di Dave Douglas e Joe Lovano. Senza nessuna meraviglia (anche se ancora non ero a Perugia) tra i reprobi finisce Hancock, Esperanza Spalding (dal commento di Fayenz rubo la battuta del titolo) e, in parte, anche Sting.L'articolo completo cliccando : http://www.ilsole24ore.com/art/cultura/2012-07-20/umbria-jazz-2012-finale-210212.shtml?uuid=AbrfA8AG