Mondo Jazz

DI MILES E DI BLOG


Il mio breve week-end di vacanza dal blog è gia' finito e mi piace riprendere con un post multitematico.Innanzitutto un'altra segnalazione: da febbraio è attivo  http://jazz.fabrizio.me/ ovvero Jazz in Italia con un taglio visualmente molto accattivante ed una serie notevole di rimandi a link e siti web.Da Jazz in Italia ritaglio questi due brevi cammei:"Miles Davis era un uomo di poche parole. (...) Nel 1987, fu invitato a una cena alla Casa Bianca da Ronald Reagan. Pochi ospiti sembravano sapere chi fosse. Durante la cena, Nancy Reagan si rivolse a lui e gli chiese cosa avesse fatto con la sua vita per meritare un invito. Impassibile, Davis rispose: "Beh, ho cambiato il corso della musica cinque o sei volte. E lei, oltre a scopare con il Presidente?" Link all'articolo completo: http://bit.ly/LljiVO  Dall'intervista di Carlo Melato al musicologo Stefano Zenni:Miles Davis è stato protagonista di alcune importantissime stagioni del Jazz. Ma in che misura è stato un innovatore e un rivoluzionario?A mio avviso Davis non ha provocato rivoluzioni musicali. A volte le ha anticipate, altre si è accodato, o ha capito la direzione che la musica stava prendendo. Ogni volta però ci si è buttato dentro, tirando fuori il meglio possibile. Non è stato, ad esempio, il primo a fare dischi di jazz rock, ma certamente ne ha estratto i frutti sperimentali più fecondi. Non ha inventato il cool jazz, ma quando nel ‘48 si è trovato a capo della Tuba Band ha saputo fare meglio di qualunque altro. Non ha inventato l’hard bop, ma quando nel ‘54 ha inciso "Walkin’" ha saputo dare un contributo importantissimo.Diciamo che si è sempre saputo trovare al centro delle grandi trasformazioni musicali, dando un contributo originale e il più delle volte decisivo.L'intervista completa sul sitohttp://bit.ly/NpWpmtInfine, avvicinandosi la data della scomparsa di Miles, il 28 settembre del 1991, ecco una raccolta di articoli che lo riguardano tratti dal Guardian: http://www.guardian.co.uk/music/musicblog/2011/sep/28/miles-davis-20-years