Mondo Jazz

I MAGAZINE ITALIANI


             Di solito da queste colonne non ho mai risparmiato quelle che, a mio modo di vedere, erano limitazioni e/o insufficienze del magazine italiano storico, Musica Jazz, dando per scontato comunque che si tratta di una rivista imprescindibile per me e, credo, per la maggioranza degli appassionati.Per una volta invece ne voglio parlare in termini solo elogiativi: ho tra le mani il numero di settembre e i due notevoli compact allegati, il tutto per i soliti otto euro e novanta. La rivista sta mutando pelle, lentamente ma percettibilmente, dalla grafica che fin dalla copertina richiama gli anni storici e, sopratutto, dai contenuti, sempre più ricchi di interviste e ritratti (in questo numero grande spazio ad Astor Piazzolla).Grande spazio come sempre alle recensioni, sia di album che di concerti, e infine le rubriche, quelle nuove, per la verità ancora un pò "timide" e sopratutto mancanti di un indispensabile riscontro del web, e quelle storiche, con Carta Stampata che come sempre è lettura succosissima (fosse per me triplicherei lo spazio....).Molto interessanti i due compact, l'omaggio di Daniele Di Bonaventura al grande Astor, un album che raccoglie il contributo di molti musicisti, da Javier Girotto all'Orchestra da Camera della Sardegna, passando per Paolo Fresu ed il Vertere String Quartet. Anche il compact Porche Live, Giovani e Jazz è da ascoltare con curiosità: almeno due-tre formazioni sembrano già possedere tutti i numeri per un futuro da protagonisti.Per par condicio non posso non parlare dell'altro magazine, Jazzit, che in questo numero, il 72 per la precisione, sforna una magnifica compilation, sia per contenuto che per veste grafica, degli Enten Eller, un gruppo che personalmente apprezzo moltissimo. Anche Jazzit continua nel suo sforzo innovativo, grafica e contenuti sono sempre più apprezzabili e le iniziative che ogni poco vengono lanciate sono sempre meritorie.Il Jazz Crowdfunding, ultimo in ordine di tempo, è un progetto di finanziamento dal basso a sostegno di iniziative, musicisti e festival. Interviste e approfondimenti sono curati e interessanti. Anche per Jazzit come per Musica Jazz mancano rubriche che pescano e informano sui contenuti che transitano dal web. Forse queste apparenti mancanze preludono ad un rafforzamento dei rispettivi siti web, necessariamente dei work in progress, che da buon appassionato aspetto di vedere salire ancora in qualità e risorse.Insomma, apprezzo, state facendo un buon lavoro. Gli ultimi numeri mi hanno regalato compact da ascoltare e non da impilare in libreria, gli speciali (Piazzolla e Act) sono ben fatti e godibili, le interviste e le recensioni si leggono sempre volentieri. N.B. Non sono conoscente ne parente ne di Luca Conti ne di Luciano Vanni, di persona non li ho mai incontrati e non ricevo mazzette sottobanco e nemmeno pacchi dono a Natale....
P.S. Luca e Luciano, per la parentela c'è poco da fare, ma per il resto mi affido al vostro buon cuore.....