Mondo Jazz

IL SECOLO BREVE E LA STORIA SOCIALE DEL JAZZ: LA SCOMPARSA DI HOBSBAWM


« Per il poeta T.S. Eliot "il mondo finisce in questo modo: non con il rumore di un'esplosione, ma con un fastidioso piagnisteo". Il Secolo breve è finito in tutti e due i modi. » (Eric J. Hobsbawm, dalla prefazione a Il secolo breve, pag. 24)  E’ morto Eric Hobsbawm, nella sua amata Londra, all’età di 95 anni. Hobsbawm è considerato universalmente come uno dei più grandi storici del ’900 e dei migliori interpreti del XX secolo.La sua storiografia ha fatto discutere in molti, e ha creato un’impronta anche nella cultura britannica. Hobsbawm nacque in Egitto, allora sotto la colonizzazione britannica, nell’antica città di Alessandria, da genitori ebrei. Durante l’adolescenza dovette occuparsi della sorella Nancy, poiché rimase orfano di padre e poi di madre, e si trasferì con i genitori adottivi a Londra.Dopo aver studiato a Cambridge e aver svolto servizio militare nella Seconda Guerra Mondiale, la sua vera carriera iniziò al Birkbeck College, nella capitale del Regno Unito. Eric Hobsbawm Hobsbawm era uno studioso originale, e si distingueva nel suo pensiero dal credo maggioritario del capitalismo britannico, utilizzando per le proprie idee quelle di un filosofo di discendenze ebree come lui, Karl Marx. Ed è proprio da un punto di vista marxista che Hobsbawm ha sviluppato la sua interpretazione storica.Egli aveva diviso gli ultimi secoli nel modo seguente: tutto iniziava con il “Lungo Ottocento”, lungo perché cominciato con il punto di svolta dato nel 1789 dalla Rivoluzione Francese, e terminato solo nel 1914, con l’inizio della Grande Guerra. Poi, era arrivato il “Secolo Breve”, ovvero il novecento, terminato nel ’91 con la grande caduta sovietica. Esso era a sua volta diviso in tre fasi: l’Età della Catastrofe, con le Guerre Mondiali e la fine degli Imperi vecchi di millenni; l’Età dell’Oro, con la caduta dei colonialismi e il contemporaneo boom capitalista; la Frana, con il crollo dell’Unione Sovietica e delle contrapposizioni classiche, e del totalitarismo com’era fino a quel momento stato vissuto. (Fonte: giornaleilreferendum.com)Hobsbawm era anche un appassionato di jazz, autore del volume Storia Sociale del Jazz edito in Italia da Editori Riuniti e di molti scritti e recensioni da vero critico musicale.