Mondo Jazz

QUESTA SERA, ORE 21,15, RAI5. NON PERDETELO !


L’osteogenesi imperfetta gli avrebbe impedito di crescere oltre il metro, non sarebbe mai diventato vecchio, le sue fragili ossa si sarebbero spezzate lentamente e all’età di 13 anni avrebbe suonato “come un vecchio negro amareggiato dalla vita in un piano bar in qualche parte del Messico”. Ecco il Michel Petrucciani raccontato da Michael Redford; il regista de “Il postino” rende omaggio all’indimenticato jazzista con un documentario, “Michel Petrucciani - Body & Soul”, efficace e a tratti malinconico, il risultato finale di un anno di accurate ricerche. Combinando abilmente immagini di repertorio e interviste alle persone che lo hanno accompagnato per tutta la sua breve vita, Radford realizza una partitura ben orchestrata di suoni, immagini e parole.I 36 anni di Petrucciani rivivono in poco più di un’ora di racconto, negli aneddoti dei suoi compagni di viaggio, negli occhi delle donne su cui esercitò un fascino irresistibile, o nelle note di sottofondo del suo blues selvaggio e irrefrenabile. Un ritratto lucido e lontano da formule retoriche, diretto, dove il ricordo di questo ‘piccolo grande uomo’ impera dall’inizio alla fine, facendo dell’artista il protagonista assoluto della narrazione ancora prima della sua musica. Un racconto appassionato che si colloca nella migliore tradizione del documentario biografico, piacevole rievocazione di una vita sospesa tra genio e sregolatezza. Fino a quel 6 gennaio del 1999 quando il corpo d Petrucciani, già provato da ritmi esasperanti e 220 concerti solo nel 1998, cedette sotto il peso dell’inverno.(Mattia Pasquini, Recensioni.35mm.it)