Mondo Jazz

GATO : 78


L"La verità si trova più spesso nella musica che nei libri di filosofia."(Gregory David Roberts, Shantaram)  Leandro “Gato” Barbieri (Rosario, 28 novembre 1934) è un sassofonista jazz argentino. Figlio di un carpentiere con la passione per il violino, studia clarinetto, sassofono e composizione a Buenos Aires. Nel 1953 entra a far parte dell'orchestra di Lalo Schifrin e si dedica completamente al sax tenore.Nel 1962 si trasferisce a Roma dove registra per il giovane arrangiatore Ennio Morricone l'assolo in "sapore di sale" di Gino Paoli e nel 1967 è a Milano, dopo una parentesi a New York con Don Cherry, dove partecipa a Nuovi sentimenti di Giorgio Gaslini. Inizialmente influenzato da sassofonisti come John Coltrane e da altri artisti del free jazz, nel 1967 incide i primi due dischi pubblicati con il suo nome.Nel duo con Dollar Brand 1968 imprime alla sua musica una svolta nel recupero delle musicalità sud-americane, creando un suo personalissimo stile con il quale fonde soluzioni tecniche più tipicamente jazzistiche con le sonorità e i ritmi sudamericani. Nel 1972 collabora con Bernardo Bertolucci componendo la colonna sonora del film Ultimo tango a Parigi, che gli è valsa un Grammy Award.La sua produzione musicale ha quindi conosciuto anche incursioni nel jazz-pop, con collaborazioni con i più diversi artisti, fra cui Carlos Santana, Antonello Venditti, Pino Daniele. Dopo un lungo periodo di inattività, iniziato negli anni ottanta a seguito della morte di sua moglie Michelle, è tornato ad esibirsi dal vivo solo alla fine degli anni novanta.Fonte: Wikipedia Le note di Wiki sono piuttosto approssimative sul periodo d'oro di Gato, le sue incisioni migliori e gli album che sono rimasti nella storia. Mi riferisco a Latin America Chapter 1 & 2, Under Fire e a Bolivia, dischi tutti usciti nel 1973 e che hanno segnato uno stile unico e inconfondibile consegnando Barbieri alla storia del jazz.Vero invece, purtroppo, che la scomparsa di Michelle ha segnato definitivamente la fine del periodo creativo, ed il ritorno successivo sulla scena non ha prodotto album significativi.Certo il suono inconfondibile del tenore è ancora vivo, ma si è spento quel fuoco interiore che lo animava.Comunque, auguri Gato, il tuo sassofono mi ha accompagnato a lungo ed ha un posto nel mio cuore