Mondo Jazz

DI TUTTE L'ERBE UN FASCIO...


Sul numero di Venerdi' in allegato a La Repubblica di oggi a fianco di una intervista a Ludovico Einaudi compare un breve articolo a firma Andrea Morandi sul "successo" di molti pianisti italiani.L'autore affastella Einaudi, Allevi, Picco, Cacciapaglia, Bollani e Rea in un unico indifferenziato contenitore, e coiè quello "degli artisti che conquistano il pubblico, riempiono i teatri, ma spesso non convincono i puristi".Brutta razza evidentemente quella dei puristi, gente spocchiosa e maligna con la puzza sotto il naso incapace di vedere il talento luminoso di grandi protagonisti. Ma il nostro prosegue la disamina impietoso: " artisti amati, ma spesso anche discussi: per puristi e detrattori sono compositori irrilevanti. Sarà, intanto però vendono milioni di copie e riempiono i teatri."Difficile comprendere i criteri di Morandi, ammesso che ce ne siano. Di sicuro Danilo Rea, Cesare Picco e Stefano Bollani appartengono ad un mondo decisamente diverso rispetto agli altri tre e mi pare assolutamente forzato e privo di senso il paragone con un bluff assoluto come Allevi e con due personaggi atipici nel bene e nel male come Einaudi e Cacciapaglia.Se i metri di giudizio fossero i milioni di copie vendute ed i teatri pieni, i Vanzina e i Moccia avrebbero già vinto numerosi Oscar e altrettanti Nobel.Insomma, l'ennesimo insensato articolo di disinformazione musicale del quale non si sentiva il bisogno.