Mondo Jazz

JAZZIT NEWS E GRANDEUR ITALICA


In casa di Luciano Vanni le novità si susseguono a ritmo incalzante: da qualche settimana la notizia di un nuovo mensile, Jazzit News, che dal prossimo mese di giugno raggiungerà tutte le edicole ragguagliando su festival e uscite discografiche ad un costo contenuto e senza condizionare in alcun modo la vita del bimestrale.Dal 5 all' 8 settembre a Collesciopoli, in provincia di Terni, ci sarà il festival di Jazzit,  una vera e propria festa con musica, conferenze, happening, showcase, workshop, seminari e appuntamenti didattici diretti dai musicisti e operatori del settore.Si parla poi di una prossima edizione, anche in lingua inglese, per I-Pad, mentre è ufficiale a partire dal mese di aprile fino al mese di dicembre la programmazione didattica firmata JAZZIT, weekend di alta formazione per quanto concerne il giornalismo musicale, la fotografia musicale, la critica musicale, l'organizzazione eventi e i laboratori di ear training e di storia della musica.Nel mentre mi è finalmente giunto il numero di gennaio-febbraio di Jazzit con il poster del Jazzit Awards, il referendum tra i lettori e i 100 album dell'anno secondo i redattori.Considero il referendum una giusta compenetrazione con il Top Jazz, con le dovute differenze ed alcuni distinguo. Mi spiego meglio: per ovviare a "fan Club" troppo agguerriti si è pensato di mettere paletti e limitazioni, eppure, nonostante ciò, i risultati che riguardano i protagonisti italiani sono ancora parzialmente ma visibilmente condizionati da massicce "infiltrazioni", cosa non presente nei risultati che riguardano il jazz internazionale.Non entro poi nel merito delle scelte dei lettori, sicuramente però fa impressione (a me) leggere ad esempio che Mario Biondi è considerato tout court un cantante jazz, cosi' come la violinista Sonia Peana, presumibilmente premiata in quanto moglie di Fresu perchè come jazzista non ne sussisterebbero elementi probanti.Infine una nota sui 100 album del 2012 scelti dalla redazione: anche qui massimo rispetto e nessuna intenzione di commentare le scelte. Solo un dato di fatto: su 100 album ne ho contati almeno 56 di jazzisti italiani. Va bene promuovere i musicisti nostrani ma non stiamo forse esagerando ? Faccio rispettosamente osservare che nemmeno i redattori di Jazz Magazine, che di grandeur nazionalistica se ne intendono eccome, sono arrivati a queste cifre......