Mondo Jazz

CLAUDIO FILIPPINI TRIO - FACING NORTH (CAM JAZZ) 2013


Claudio Filippini, pianoPalle Danielsson, contrabbassoOlavi Louhivuori, batteriaNothing To Lose (D. Black/H. Mancini)Scorpion Tail (*)Facing North (*)Landscape (*)Sonatina (*)Embraceable You (I. Gershwin/G. Gershwin)God Only Knows (T. Asher/B. Wilson)Chasing Pavements (A. Adkins/E. White)Soaking and Floating (*)Modern Times (*)(*) Claudio Filippini"L’idea di Facing North mi è stata proposta in un momento particolarmente difficile della mia vita artistica. Mi sembrava di non riuscire più a crescere, avevo l’impressione che tutto quello che scrivevo si ripetesse sempre uguale. L’idea di suonare con due grandi musicisti come Palle e Olavi mi ha dato immediatamente una spinta, ha fatto scattare in me un irrefrenabile desiderio di scrivere e di immaginare. Ecco il perché del titolo. Facing North: rivolto al nord, cercando quel punto che la bussola ci suggerisce quando perdiamo la strada, guardando oltre, puntando in alto." Claudio FilippiniL'incontro del pianista pescarese con l'immaginifico Palle Danielsson e l'esuberante Olavi Louhivuori aveva acceso la mia curiosità fin dall'annunciato progetto. Il test è sicuramente probante per il pianista, suonare con Palle è una specie di esame di ammissione al consesso dei migliori musicisti europei e Claudio si esprime al meglio sia come compositore che come strumentista. Il primo ascolto rivela una profonda empatia tra il trio, uno stato di grazia che, se prevedibile da parte del suono caldo e lirico del contrabbasso non era proprio scontato trovare nel tocco di un giovane musicista qui al primo incontro discografico probante fuori dai confini nazionali.Invece tutto l'album è permeato di classe strumentale, maturità espressiva, ricerca armonica (Embraceable You in solo), lirica morbidezza tematica. Il contributo dei Danielsson è rilevante: il suono dello strumento, sia pizzicato che archettato, è inconfondibile avendo tracciato più di trent'anni di storia del jazz  non solo europeo.Anche il batterista finlandese, ascoltato in passato nei gruppi di Tomasz Stanko, ben contribuisce all'architettura strutturale del trio dove sempre emerge con sicurezza il tocco raffinato del pianista, lucido costruttore di stratificazioni armoniche. Trovare soluzioni e idee nuove nel campo più che dissodato del piano trio è compito arduo anche per i maestri americani, Claudio giustamente ricerca equilibrio e cantabilità, percorrendo sentieri  battuti con gusto e raffinatezza.Su tutti i brani le mie preferenze vanno allo spendido Facing North, al sempre meraviglioso tema di Henry Mancini, Nothing to Lose dove il contrabbasso prende un solo di perentoria bellezza, e al ritmato Scorpion Tail, aperto ancora da Danielsson e ottimamente punteggiato da Louhivuori.V A L U T A Z I O N E  :   *   *   *   *