Mondo Jazz

RICORDI DI BUTCH


La scomparsa di Butch Morris ha coinvolto musicisti e critici non solo negli States ma anche in Italia. Ecco un bel ricordo scritto da Paolo Fresu sulla sua pagina di Facebook:Boston, Hilton Hotel, 30 gennaio 2013.Lawrence “Butch” Morris ci ha lasciato dopo una malattia che se lo è portato via in pochi mesi.Se n’è andato in un osped...ale di New York proprio mentre io ero lì per suonare al Blue Note con Omar Sosa.Era un uomo mite. Un grande filosofo della vita e della musica che, prima attraverso il suono della sua cornetta e poi con le sue mitiche Conduction, ha dato al jazz un’apertura nuova che è stata collettiva e contemporanea.Venne a Nuoro Jazz per una master che si concluse con un saggio bellissimo nel piccolo villaggio di Lollove e tutti noi ricordiamo ancora la sua dolcezza e il suo sorriso ma anche il suo piglio deciso di direttore e concertatore.Era nato il mio stesso giorno. Il 10 febbraio avrebbe compiuto 66 anni. E’ stato un grande musicista e un grande uomo. Il mondo del jazz ha perso una figura fondamentale che ha marcato la storia della musica. PaoloAnche il portale Allabout Jazz Italia tramite Enrico Bettinello ha pubblicato una intervista comparsa originariamente sul numero di maggio 2008 del mensile BlowUp e realizzata durante il Festival di Bergamo dello stesso anno.L'intervista è preceduta da un ritratto esaustivo e corredata da bellissime fotografie.Pubblico l'incipt rimandando il lettore al link a piè pagina.Una bacchetta che traccia un arabesco nell'aria. Il palmo di una mano teso ed eloquente. Il guizzo delle dita che chiama dal nulla altri suoni a materializzarsi. Lo sguardo dei musicisti è tutto per lui: da ogni gesto si sprigioneranno nuove possibilità e la musica prenderà nuove direzioni. Perché la "conduction" è alla fine incredibilmente semplice e al tempo stesso terribilmente complicata, perché ci si può passare una vita a comprenderne le dinamiche e poi ad un tratto, come nel gesto magico di un consumato prestigiatore, capire di esserne intimamente parte. Nel jazz il rapporto tra composizione e immediatezza esecutiva ha sempre costituito uno dei momenti centrali di un linguaggio che non può dimenticare la propria natura orale: dal binomio tema/improvvisazione che ha costituito l'ossatura dell'esperienza del jazz moderno, via via esplorando forme interamente composte o estemporaneamente esperite al momento, è su questo equilibrio instabile che si sono giocate le sorti di alcune delle avventure musicali più straordinarie degli ultimi cent'anni. All'interno di questa galassia espressiva, la figura di Lawrence 'Butch' Morris riveste un ruolo di straordinaria originalità e centralità, sebbene non sempre celebrata quanto si meriterebbe, forse anche a causa di una non sempre capillare diffusione dei suoi dischi.Trovate tutto qui: http://italia.allaboutjazz.com/php/article.php?id=8732