Mondo Jazz

FABRIZIO BOSSO E ANTONIO ZAMBRINI: UN DUO SFAVILLANTE


La quinta edizione di Sora Commedia e Frate Jazz ad Olginate, nei pressi di Lecco, è iniziata ieri sera con uno splendido ed equilibrato set di un duo che mai ha registrato insieme: Antonio Zambrini al pianoforte e Fabrizio Bosso alla tromba.Considerando la frequentazione frammentaria e le prove limitate ad un paio d'ore prima del concerto il risultato è sicuramente memorabile. L'abituale magistero di Bosso alla tromba è stato felicemente supportato da Zambrini, un pianista ben poco esposto mediaticamente, ma scevro da orpelli, spartanamente concentrato sulla materia musicale che tratta con sensibilità, raffinatezza e gusto.Il suo approccio al pianoforte è essenziale, giocato su raffinate introspezioni armoniche senza peraltro rinunciare a vigorosi quanto sobri momenti solistici. Bosso è il solito musicista pirotecnico, fenomenale nel trattare le melodie di Nino Rota alternando esposizione ad improvvisazione con liricità, energia e tanto,
tanto talento.I brani suonati provenivano principalmente dal booklet di Rota: tra gli altri abbiamo ascoltato i temi del Gattopardo, de La Strada, una versione dolcissima  de La Dolce Vita, un emozionante tema da Il Padrino con la campana della tromba a stretto contatto con le corde del pianoforte per creare un sottofondo di vibrazioni armoniche, magico e inusuale.Non sono mancate le composizioni originali dei due (le sempre cantabili Melampo e Antonia di Zambrini), Epistrophy di Thelonious Monk, e per finire i due bis: Estate di Bruno Martino e Meckie Messner, il tema di Kurt Weill.Come argutamente sottolineava il presentatore della serata, il concerto ha demarcato nettamente il confine tra musica e grande musica, e i due musicisti appartengono senz'altro alla seconda.