Mondo Jazz

NON PER ADDETTI AI LAVORI


Non una rassegna per puristi e tantomeno per addetti ai lavori ma un festival aperto a tutti, con una ricchissima offerta di concerti rivolta soprattutto a chi non ha dimestichezza con il jazz". Stefano Zenni, docente e storico musicale, alla sua seconda esperienza come direttore artistico della manifestazione, illustra così la terza edizione del Torino Jazz festival, al via oggi con il concerto di Daniele SepeC'è un filo conduttore in questa terza edizione della kermesse?"Io lo so che qualche purista avrà da ridire ma noi abbiamo immaginato la rassegna (che con le sue anteprime ha ancora interessato altre zone della città oltre il centro) come un grande viaggio nella contemporaneità del jazz che per definizione è musica di contaminazione da sempre. Abbiamo lavorato su un allargamento per così dire "geografico- stilistico".Ci sono , tenendo conto pure della sezione "Fringe", sempre più compenetrata nel programma principale, artisti di tante nazionalità. E dalla più disparata origine artistica. Dove c'è ritmo, dove ci sono tempi dispari, incroci di culture, fusioni con l'elettronica per me è jazz. E quindi hanno un senso anche le presenze di Elio e Le Storie Tese, Manu Dibango, i Bottari di Enzo Avitabile, il Brasile di caetano Veloso.Fonte:http://torino.repubblica.it/cronaca/2014/04/25/news/zenni_torino_jazz_festival_una_grande_viaggio_tra_i_suoni_contemporanei-84427686/ Curiosa la premessa di Zenni: di fatto, un festival non rivolto agli appassionati di jazz (ce ne eravamo accorti...).   La motivazione è sempre la stessa: apriamo a tutti e cioè a chi del jazz non glie ne può fregare di meno. Ottimo programma, a basso costo per giunta.