Mondo Jazz

UNA STORIA AMERICANA


Una recensione del concerto torinese di Caine e Douglas, molto articolata e scritta in maniera decisamente migliore rispetto alla mia è questa di Niccolò Lucarelli che vi segnalo:Un jazz atipico per la Costa Orientale, dalla quale provengono i due musicisti; le sonorità infatti suggeriscono i grandi spazi degli Stati Uniti centrali, praterie e montagne rocciose, ben più di quella dimensione urbana tipica dell'Est del Paese, ma pienamente in tono con gli standard tradizionali del primo Ottocento. Mano a mano che il concerto entra nel vivo, la tromba di Douglas sale e scende con agilità sul registro timbrico, amalgamandosi con grazia al suono sommesso del pianoforte di Caine, e costituendo un'armonia su due binari melodici, che ben presto divengono uno. Un jazz sommesso, introspettivo, che invita alla reverie, alla riflessione, a perdersi in memorie lontane il cui inaspettato calore ha ancora il potere di sorprenderci. Ogni singolo brano è apparentabile alle raffinate tele di Charles Marion Russell, Carl Oscar Borg, o Thomas Moran, che nella seconda metà dell'Ottocento immortalarono il vasto e turbolento mondo della Frontiera, attraverso uno stile pittorico non privo di senso epico. Certi passaggi di Caine si avvicinano alle atmosfere della psichedelia britannica, pensiamo in particolare allo stile dell'indimenticabile Rick Wright dei Pink Floyd. Il pubblico, estasiato, accorda applausi a ogni brano, apprezzando l'atteggiamento informale di Caine e Douglas, con quest'ultimo che improvvisa brevi siparietti.Link: http://www.nove.firenze.it/uri-caine-e-dave-douglas-una-storia-americana.htm Anche Daniele Martino su Il Giornale della Musica dedica spazio al commento del concerto, potete leggere qui: http://www.giornaledellamusica.it/rol/?id=4663La foto di copertina, purtroppo  è senza l'indicazione dell'autore. L'ho tratta dal sito centraeventiroma.it