Mondo Jazz

I TARTASSATI


Secondo una ricerca commissionata a inizio anno dal predecessore di Franceschini, Massimo Bray, se fatta la copia privata coinvolge nella stragrande maggioranza dei casi (il 69,4%) il personal computer. Telefoni cellulari intelligenti e tavolette non vanno oltre il 5. Il 59,2% del campione preso in considerazione ha poi dichiarato di ricorrere “raramente” alla pratica della duplicazione per uso personale. E, percentuale più importante, èsolo il 13,5% ad avere l’abitudine di creare una seconda copia del materiale acquisito. Accenture ha inoltre riscontrato la preferenzadell’utenza nostrana per lo streaming rispetto al download, con più della metà dei consumatori disposta a pagare maggiormente la connessione a patto di ricevere un segnale migliore. Qui casca, non ce ne vogliano i volenterosi ministri, l’asino: gli utenti italiani, che della copia privata praticamente non si curano, sarebbero addirittura pronti a investire nell’abbonamento domestico o mobile alla banda larga per godere dei vari Spotify e Infinity e SkyOnline, le alternative nostrane a Netflix che, come Amazon Instant Video, è ancora scettico sullo sbarco nei nostri confini proprio per i problemi della Rete. E invece di guardare, insistere e investire andando incontro alla domanda e all’arrivo di un’ulteriore offerta, che andrebbe incontro prima di tutto ai detentori dei diritti, ci si incaponisce su un’abitudine anacronistica.Fonte: http://www.wired.it/attualita/tech/2014/06/23/equo-compenso-streaming/Da poco anche Deezer, sull'esempio di Spotify, ha aperto all'utilizzo gratuito della propria piattaforma su qualsiasi tipo di supporto digitale in cambio di pubblicità.Ancora una volta tutto sta cambiando nel modo di fruizione della musica e nessuno di coloro che reggono le sorti del paese, come sempre, sembra accorgersene.La copia digitale e il download hanno messo in ginocchio case discografiche e negozi di dischi. Lo streaming farà definitivamente chiudere la maggioranza dei negozi rimasti, e abituerà piano piano il consumatore al non possesso materiale della musica.Naturalmente resisteranno collezionisti e appassionati, ma il destino è segnato. Con il passare delle generazioni gli scaffali di casa, ora occupati da migliaia di LP, di compact disc e di libri piano piano si svuoteranno.Dischi e libri diventeranno come le macchine da scrivere nell'era del computer: oggetti obsoleti, roba da collezionisti. Non succederà subito, ci vorrà del tempo e le sacche di resistenza saranno estese e forti. Nel frattempo qualcuno magari informerà il ministro Franceschini o chi per lui , e con qualche lustro di ritardo avremo una nuova tassa: l'equo compenso sullo streaming. Naturalmente però lo streaming sarà già superato...