Coloro che hanno ascoltato il concerto di Radiotre Suite lunedi sera hanno ammirato un musicista strepitoso che si fa carico di una proposta estremamente coraggiosa: un set in solo con uno strumento ostico e ingrato, il sassofono basso. Nient'altro che lo strumento, niente loop, aggeggi elettronici, basi pre-registrate:Il respiro, il soffio vitale che Colin Stetson dona al suo sassofono basso ritorna per completare la trilogia del terrorismo sonoro (la "New History Warfare") che ancora stordisce e stupisce gli amanti del jazz e dell’avanguardia: alcuni sono infatti increduli che tale meravigliosa dissonanza possa affascinare anche un popolo di fruitori meno colti e avventurosi.Ma il musicista statunitense, in verità, insegue una bellezza pura, che trascende i linguaggi convenzionali e punta direttamente alle viscere della musica, coinvolgendo emozioni inesplorate e ancestrali che sono rimaste sopite da una coltre di musica coerente e superflua.
COLIN STETSON, QUALCHE NOTA
Coloro che hanno ascoltato il concerto di Radiotre Suite lunedi sera hanno ammirato un musicista strepitoso che si fa carico di una proposta estremamente coraggiosa: un set in solo con uno strumento ostico e ingrato, il sassofono basso. Nient'altro che lo strumento, niente loop, aggeggi elettronici, basi pre-registrate:Il respiro, il soffio vitale che Colin Stetson dona al suo sassofono basso ritorna per completare la trilogia del terrorismo sonoro (la "New History Warfare") che ancora stordisce e stupisce gli amanti del jazz e dell’avanguardia: alcuni sono infatti increduli che tale meravigliosa dissonanza possa affascinare anche un popolo di fruitori meno colti e avventurosi.Ma il musicista statunitense, in verità, insegue una bellezza pura, che trascende i linguaggi convenzionali e punta direttamente alle viscere della musica, coinvolgendo emozioni inesplorate e ancestrali che sono rimaste sopite da una coltre di musica coerente e superflua.