Mondo Jazz

COLIN STETSON, QUALCHE NOTA


Coloro che hanno ascoltato il concerto di Radiotre Suite lunedi sera hanno ammirato un musicista strepitoso che si fa carico di una proposta estremamente coraggiosa: un set in solo con uno strumento ostico e ingrato, il sassofono basso. Nient'altro che lo strumento, niente loop, aggeggi elettronici, basi pre-registrate:Il respiro, il soffio vitale che Colin Stetson dona al suo sassofono basso ritorna per completare la trilogia del terrorismo sonoro (la "New History Warfare") che ancora stordisce e stupisce gli amanti del jazz e dell’avanguardia: alcuni sono infatti increduli che tale meravigliosa dissonanza possa affascinare anche un popolo di fruitori meno colti e avventurosi.Ma il musicista statunitense, in verità, insegue una bellezza pura, che trascende i linguaggi convenzionali e punta direttamente alle viscere della musica, coinvolgendo emozioni inesplorate e ancestrali che sono rimaste sopite da una coltre di musica coerente e superflua. La lunga “To See More Light” è comunque il vero fulcro creativo dell’album: strati sonori che si sovrappongono ora con dolcezza, ora con irruenza e disperazione, mentre il polistrumentista conserva un unico giro armonico di base che induce all’ipnosi e alla trance, accelerazioni, urla, vorticosi giri armonici, respiri e decelerazioni si alternano fino a trascinare la voce filtrata dal sax verso timbri metallici e noise che candidano Colin Stetson come il Jimi Hendrix del suo strumento.Fonte: http://www.ondarock.it/recensioni/2013_colinstetson_newhistorywarfarevol3.htm Personalmente il primo impatto con Colin l'ho avuto nel 2002 ascoltando Blood Money, l'album di Tom Waits. In All The World is Green sono rimasto colpito dal suono morbido eppur cosi' intrigante del clarinetto. Ve lo ripropongo.