Mondo Jazz

DI MASSA O DI NICCHIA ?


Su La Repubblica intervista di Giampaolo Colletti a Carlo Pagnotta, il direttore artistico dei "primi 40 anni" di Umbria JazzIl jazz cosa rappresenta? "Qualcosa di unico, speciale, anche elitario. Negli anni '70 una politica cieca cercò di far passare il jazz come musica di massa. Invece resta la musica del ventesimo secolo, ma comunque di nicchia. Perché se il jazz si prende sul serio non è una cosa facile. Orgogliosi di questo rapporto speciale col pubblico".Rivendica questo ruolo di nicchia?"Sì, certo. Ma anche rivendico con orgoglio il rapporto speciale che si è venuto a creare col pubblico di Umbria Jazz. Ecco, nicchia sì, anche se non sono un appassionato di avanguardia. Perché, per esempio, noi andiamo ancora oggi in spazi anche di cinquemila sedute, quindi c'è un grande coinvolgimento".Insomma, il jazz non è come un concerto rock?"E' tutta un'altra musica, un'altra storia. Anche perché molti concerti rock hanno bisogno di luci, fumo, allestimento scenico. Noi ci accontentiamo di belle e semplici luci bianche e della magia delle note, altro non ci interessa".Fonte: http://www.repubblica.it/next/2014/09/17/news/pagnotta_l_uomo_che_ha_reinventato_il_jazz_le_note_del_nostro_festival_nel_mondo-95960697/Titolo orrorifico a parte ( L'uomo che reinventò il jazz....) mi rimarrebbe da sciogliere un dubbio: come mai sei il jazz non è come il rock quest'ultimo continui a guadagnare spazi nel cartellone di Umbria Jazz.....Misteri !