«Vuoi capire chi sono? Ti faccio un esempio. Qualche ora fa ho ricevuto una telefonata dell’Ufficio Censimenti. Mi hanno chiesto quante ore al giorno lavoro. La mia risposta è stata: 24 ore al giorno. Non è una battuta: lavoro anche quando dormo. Sto parlando con te e sto lavorando. Mi sveglio la mattina, la prima cosa che faccio è accendere il computer e rispondere alle e-mail. Vado a pranzo con qualcuno e si discute di musica o di arte. Prendo il taxi per andare al museo e, durante il tragitto, sono al telefono e parlo d’affari. Lavoro sempre. La mia vita è essere al lavoro. È per questo che sono qui. La gente è sorpresa dalla quantità di lavoro che porto avanti. Eppure è molto semplice: ho scelto di lavorare. Per questo non vado in vacanza: non m’interessa quel tipo di cose»Maurizio Principato , John Zorn. Musicista, compositore, esploratore, Edizioni Auditorium, Milano 2011, p.30.Dipinto di Vladimir Golub