Tra i molti ricordi di Franchini segnalo l'articolo di Luigi Onori su Il Manifesto:Purtroppo è una generazione che ci sta lasciando. Dopo le recenti scomparse di Gian Mario Maletto, Giorgio Gaslini e Kenny Wheeler, se ne è andato anche Vittorio Franchini. Con il critico musicale, lo scrittore, lo studioso ed esperto di Africa ed Afroamerica milanese se ne va uno dei padri della critica jazz in Italia, una firma prestigiosa de Il Corriere della Sera un autentico studioso, una persona dalla ricchissima umanità. Nell’ultima edizione di Umbria Jazz, quella di luglio, lo si poteva vedere assistere ai concerti in carrozzella, non potendo più camminare, eppure ancora interessato alla musica, a quanto accadeva, alle persone, al dialogo.Fonte:
http://ilmanifesto.info/addio-a-vittorio-franchini-maestro-gentile-di-jazz/Non ho avuto il privilegio della conoscenza diretta, ma la figura di Franchini mi ha accompagnato da sempre sia nella lettura delle sue recensioni sia fisicamente, sempre presente ai concerti milanesi, lombardi e ospite immancabile a Perugia. Mancherà a me e a tutti gli appassionati.