Mondo Jazz

ANDREW HILL E LA BLACK AESTHETIC


Il pianista e compositore chicagoano Andrew Hill nel 1965 pubblicò "Compulsion", in un periodo, attraversato dalle rivendicazioni del Black Power, dalle iniziative del movimento per i diritti civili e dalle lotte di liberazione anticoloniali, che spinse molti afroamericani ad interrogarsi sul proprio retaggio culturale e a ricercare nelle sue radici africane una fonte d'ispirazione, d'identità e d'orgoglio. CompulsionIn italiano, "compulsion" significa letteralmente "impulso" o "pulsione".In questo modo, però, si perde per strada una connotazione che la parola presenta talvolta in inglese, dove può riferirsi ad un impulso che nasce da un bisogno profondo, addirittura irresistibile. Quale sia la natura dell'impulso che sta alla base delle atmosfere sature ed evocative di questo "concept album" datato 1965, lo chiarisce l'autore stesso – il pianista e compositore chicagoano Andrew Hill (1931 – 2007) – nelle note di copertina. La spinta è la stessa che in quel periodo, attraversato dalle rivendicazioni del Black Power, dalle iniziative del movimento per i diritti civili e dalle lotte di liberazione anticoloniali, spinge molti afroamericani ad interrogarsi sul proprio retaggio culturale e a ricercare nelle sue radici africane una fonte d'ispirazione, d'identità e d'orgoglio.Anche in ambito musicale gli omaggi all'Africa si moltiplicano, e un numero crescente di musicisti pone l'accento sugli aspetti della musica afroamericana che più si distaccano dall'estetica occidentale, manifestando legami più o meno diretti con le tradizioni musicali di altre aree del mondo.Continua la lettura su : http://www.traccedijazz.it/index.php/recensioni/29-recensioni-discografiche/tracce-del-passato/754-tra-impulsi-e-premonizioni-andrew-hill-e-la-black-aesthetic-degli-anni-60