Mondo Jazz

MORAN E GLASPER: DAL VIVO E IN STREAMING


La rassegna "Aperitivo in Concerto" ha portato sul palcoscenico del Teatro Manzoni di Milano l'atteso duo pianistico texano composto da Jason Moran, 40 anni il prossimo gennaio, e Robert Glasper, più giovane di tre anni. Nonostante l'evidente diversità tra gli approcci pianistici, l'incontro tra i due ha funzionato a dovere.Jason Moran & Robert GlasperLa formula del duo pianistico da sempre affascina il pubblico del jazz; se da un lato, infatti, ha prodotto risultati entusiasmanti (basti pensare al raffinato incontro tra il Duca e Billy Strayhorn, agli spericolati vistuosismi della coppia Hancock-Corea o alla più recente proposta colta di Brad Mehldau e Kevin Hays), dall'altra questo tipo di formazione presenta implicito un alto tasso di rischio, per l'evidente difficoltà di integrare tra loro due strumenti già di per sè completi, dal punto di vista armonico, melodico e ritmico.Se poi i due musicisti in gioco sono profondamente diversi tra loro, come nel caso in questione, il rischio si fa ancora più elevato, e diventa fondamentale trovare un terreno d'incontro che consenta ad un connubio così difficile di concretizzare sbocchi creativi e soluzioni innovative.Ebbene Moran e Glasper sono riusciti, nonostante qualche momento meno felice, a trovare un lodevole equilibrio tra le loro forti personalità, permettendo al suono dei due pianoforti di compenetrarsi vicendevolmente, in un continuo scambio di ruoli, proponendo peraltro un percorso articolato che partiva dallo stride piano duo di Albert Ammons e Meade Lux Lewis per arrivare attraverso Monk ed Ellington fino ai giorni nostri, con un sentito omaggio al settantacinquesimo compleanno dell'etichetta Blue Note.Questo l'inizio della recensione del concerto milanese ad opera di Ernesto Scurati. L'intero articolo lo potete leggere qui: http://www.traccedijazz.it/index.php/recensioni/27-recensione-concerti/779-diversit%C3%A0-ed-equilibrio-per-moran-e-glasperLa scorsa domenica non ho potuto assistere al concerto del Manzoni ma mi sono rifatto ieri sera grazie al sito web di Artè, l'emittente televisiva, che ha trasmesso in diretta il concerto del duo Moran Glasper e poi, a seguire, un altro concerto con la "Blue Note 75 All Stars" composta dallo stesso Robert Glasper, Lionel Loueke, Ambrose Akinmusire, Derrick Hodge, Marcus Strickland e Kendrick Scott.Personalmente spero che i concerti in diretta streaming prendano piede. Ogni volta che scendo a Milano mi sorbisco tra andata e ritorno almeno 4 ore di viaggio per un'ora e mezza di musica, e, a volte, il fine non giustifica per niente il mezzo. Naturalmente l'atmosfera di un concerto live è ben altra cosa, ma, come in questo caso, video di eccellente fattura e audio all'altezza non mi fanno rimpiangere il concerto dal vivo.Per quanto attiene la musica invece debbo dire che il duo mi è piaciuto parecchio. Complice la durata ridotta, un'ora precisa, quelle piccole sbavature di cui parla Ernesto non si sono notate. Tutto è parso molto concentrato e ispirato: grande swing e profonda attenzione all'ascolto reciproco fanno si che una formula per niente semplice come il piano duo diventi occasione per un set profondo e divertente allo stesso tempo. Brevi e illuminanti gli spazi solistici: Glasper più incline al lirismo e Moran alla percussività, entrambi ispirati interpreti di linee che discendono dai grandi del pianoforte afro-americano: Peterson/Hancock per Glasper, Ellington/Monk per Moran. Tra i brani, spesso miscelati tra di loro, ho riconosciuto l'iniziale Boogie Woogie Stomp e un Maiden Voyage trasmutato in Think of One.Scoppiettante anche se più prevedibile il concerto delle Blue Note 75 All Stars che comunque merita ampiamente la visione.Al seguente link si può rivedere sia la serata con Gregory Porter che i concerti di ieri sera:http://concert.arte.tv/fr/blue-note-festival-live-du-20-novembre-2014