Mondo Jazz

TRACCE LASER


JAKOB BRO – Gefion
Attorniato da due eccellenti comprimari, Thomas Morgan al contrabbasso e Jon Christensen alla batteria, il giovane chitarrista danese ripropone quello che è il suo universo musicale: tinte tenui, colori pastello, un intenso dialogo ma sempre a basso voltaggio. Tutto molto ben fatto ma la mancanza di verve alla lunga rende monocromo l’affresco.VALUTAZIONE: * * *  (RDA)CHRIS LIGHTCAP'S BIGMOUTH - Epicenter
Contrabbassista visto a fianco dei migliori musicisti della sua generazione giunge alla terza prova come leader e assembla un gruppo fantastico, segnato profondamente dalle voci e dai contrasti tra la ruvidezza ingegnosa di Tony Malaby e la cantabilità pastosa di Chris Cheek, irrorato dallo spiazzante piano Wurlitzer di Craig Taborn e sorretto dal gioco poliritmico di Gerard Cleaver. Un album bellissimo, dalla stupefacente title track, e poi le immaginifiche Stillwell, Stone by Stone e la versione stralunata di All Tomorrow's Parties di Lou Reed. Fin qui il migliore album dell'anno.VALUTAZIONE : * * * * *  (RDA)EDDIE HENDERSON - Collective Portrait
Nuova pregevole uscita per l'etichetta Smoke Session Records, quest'album del grande trombettista Eddie Henderson, che per l'occasione si avvale di una formazione super che include Gary Bartz e George Cables, per presentare una rilettura moderna di alcuni suoi notevoli originali ("Sunburst" tra tutti) e standard degli anni '70, già interpretati da suoi illustri predecessori come Miles Davis, Woody Shaw e Freddie Hubbard, non a caso le sue principali influenze. Un album eccellente, fresco, godibile e ben suonato, con un Henderson che si conferma uno dei "top-player" della tromba.VALUTAZIONE: * * * * *  (EN)SPIN MARVEL - Infolding
Terzo album del gruppo capitanato da Martin France, batterista inglese dalle illustri collaborazioni e dallo spiccato senso poliritmico. Qui spicca la tromba elettrificata di Nils Petter Molvaer che incide in profondità il senso del percorso sostenuto da ritmiche pulsanti ed elettroniche incombenti. Si spazia da un ambient teso e nervoso a turbolenze free. Ben congegnato e, nel suo genere, di buon livello per quanto privo di sostanziali novità.VALUTAZIONE : * * *  (RDA)VIJAY IYER – Break Stuff
Nell’album convivono senza fratture stilistiche brani storici e composizioni del leader pensate per reading con il romanziere Teju Cole. Merito dell’indubbio affiatamento del trio, in vita da più di una diecina d’anni, e del trattamento riservato ad ogni composizione, attentamente scandagliata in ogni piega privilegiando il dialogo a scapito degli assolo. Iyer si conferma pianista e leader di ampio respiro e di lungimiranti vedute.VALUTAZIONE : * * * *  (RDA)MOSTLY OTHER PEOPLE DO THE KILLING – Hannover
Dopo l’”esperimento” Blue I quattro moschettieri tornano a stupire non con le imitazioni ma con gli originals e non ce n'è per nessuno: straripanti, coinvolgenti, esuberanti, percorrono piste apparentemente già battute ma ogni poco spiazzano con deviazioni, accelerazioni, senso dell’umorismo. Grandi e ancora poco considerati, sarebbero un gruppo da invitare obbligatoriamente in ogni festival italiano degno dell’aggettivo jazz. Succederà mai?VALUTAZIONE : * * * * 1/2  (RDA)JOE ALTERMAN - Georgia Sunset
Prodotto dal leggendario sassofonista Houston Person, Georgia Sunset vede l'eccellente pianista Joe Alterman, accompagnato da una ritmica tra le migliori in circolazione, composta dal bassista Reuben Rogers e dal batterista Gregory Hutchinson, oltre che dallo stesso Person su cinque pezzi, in una delicata miscela di originali e cover, eseguiti con lirismo e una grande dose di vecchio e solido swing, come un novello Vince Guaraldi. Un album dal sapore old-style, ma godibilissimo specie per gli appassionati di un jazz melodico e più tradizionale.VALUTAZIONE: * * * * 1/2  (EN)PAOLO ANGELI / HAMID DRAKE – Deghe
Secondo album per il duo, dopo Uotha per Auand, segnato da una ulteriore crescita di profondità, dialogo e introspezione. Ambientato saldamente nel Mediterraneo il discorso musicale è una riuscita sintesi tra tradizione e innovazione. La chitarra sarda diventa un poli-strumento che spazia con sonorità spiazzanti nelle radici popolari sarde, ispaniche e arabeggianti e trasforma la materia sonora in linguaggi contemporanei sempre sorretta dal drumming teso e poliritmico di Drake.VALUTAZIONE: * * * *  (RDA)Altre recensioni sempre in aggiornamento sul portale Tracce di Jazz