Mondo Jazz

CUNEIFORM BATTE UN COLPO. ANZI DUE


 Tempo fa ed in altra sede, l'amico Baroni aveva dato e commentato la triste ed allarmante notizia circa uno stop temporaneo (?) delle pubblicazioni della Cuneiform. L'etichetta ha negli ultimi anni costruito un bel catalogo ripartito tra il rock d'avanguardia ed il più recente jazz di ricerca, con frequenti commistioni ed invasioni di campo reciproche. Sul versante jazzistico, occorre ricordare che la piccola ed agguerrita label ha tenuto a battesimo gli ensemble allargati di Rob Mazurek, il gruppo di John Hollenbeck ed infine il promettente e raffinato trio Thumbscrew, per tacer di molto altro. Roba da far invidia a molti colossi della industria discografica, che ben avrebbero potuto produrre le stesse cose con ben minori patemi ed affanni economici: ma si sa, il coraggio -anche poco - o lo si ha, o non ce lo si può dare (meno che mai nelle orwelliane corporations odierne)A testimonianza che il jazz è impresa da kamikaze, non solo dal lato della creazione artistica, ma anche da quello della produzione e distribuzione più colte e lungimiranti, ecco arrivare questa newsletter:https://mailchi.mp/cuneiformrecords/two-toes-back-in-the-water?e=0ea083ed69Nonostante la compagnia sia ridotta al solo titolare (situazione ben raffigurata nell'immagine in testa), Cuneiform non riesce a trattenersi e mette in cantiere ben due uscite, simultanee e quasi speculari tra loro, dell'ormai consolidato trio Thumbscrew: Mary Halvorson, chitarra, Thomas Fujwara, batteria e Michael Formanek al basso. Due album gemelli, "Ours" costituito da originals paritariamente forniti dai tre componenti della band (equilibrio cui i tre di Thumbscrew tengono particolarmente, coltivandolo puntigliosamente nei fatti), e "Theirs", in cui compaiono solo composizioni altrui, maliziosamente definite 'covers' dalla band. Soprattutto questo ultimo lavoro mi intriga moltissimo, anche perché credo di aver fruito di qualche anticipazione a riguardo nel concerto - per me memorabile - che il Trio ha dato nello scorso novembre a Milano nell'ambito di JazzMi (mi raccomando Linzi & Santini, proseguite così, non fatevi traviare dalle cattive compagnie...). La 'other's music' (definizione della Halvorson durante il concerto) è manco a dirlo quanto di meno scontato e prevedibile, a partire dal suo assortimento: si va da Benny Golson a Misha Mengelberg, passando per Wayne Shorter (forse suo malgrado candidato a diventare il Gershwin del 21 secolo, vista la crescente fortuna delle sue composizioni presso i colleghi di più disparata ispirazione) , non tralasciando una sofisticata selezione di autori sudamericani (brasiliani in testa...). Pur consapevole dei rischi (esorcizzati con un appello ai lettori a non abusarne), la microetichetta ci concede su Bandcamp due interessanti 'assaggi' di entrambi i lavori (vedi relativi links nella mail).Sotto il profilo organizzativo-produttivo, risulta quantomai interessante l'idea di Cuneiform di raccogliere ordini anticipati per i due dischi (fisici o digitali), accordando ai sottoscrittori non solo un prezzo di favore, ma anche una consegna sensibilmente anticipata rispetto all'uscita su altri canali distributivi. Giocando tutti con fair play (quello di Cuneiform è al di sopra di ogni sospetto, e noi?), questa si presenta come una soluzione alquanto interessante per sostenere la produzione discografica di qualità e la musica meno prona ai diktat del marketing, entrambe mortalmente minacciate dall'evidente caos indotto nel mercato della musica da un utilizzo delle nuove tecnologie avventato, scarsamente funzionale e spesso già tarato da incontrollabili derive monopolistiche. In questo caso beati gli adepti della 'musica liquida', noi feticisti del CD chissà quanto dovremo aspettare (grazie Regie Poste e Dogane).... Ma vuoi mettere le copertine dei due album? Anche in questo, PI Recordings ha ora un temibile concorrente. Seguiremo e riferiremo sul resto di questa storia. Bella. Sta anche a noi dargli un 'happy end' (i Thumbscrew hanno già dimostrato di essere oltre che dei musicisti affascinanti, anche delle belle persone capaci di premiare la passione)Franco Riccardi 'Milton56'