Mondo Jazz

ADAM NUSSBAUM - THE LEAD BELLY PROJECT


ADAM NUSSBAUMThe Lead Belly ProjectSunnyside/IRDPrezzo € 17,00  Il solo fatto che il batterista Adam Nussbaum abbia deciso d'esordire con un album solista a 62 anni, dopo centinaia d'incisioni a fianco di Scofield, Brecker, Liebman etc. -anche nel disco di Richie Beirach "Inborn", recensito in questo numero- crea numerosi motivi d'interesse.Se il drummer del Connecticut decide poi di sciacquare i panni nel Delta immergendosi mani e piedi nel Blues di una figura mitica come Lead Belly, creando per l'occasione un atipico bass-less combo con due chitarre (Steve Cardenas e Nate Radley) ed un sax (Ohad Talmor) ecco che le aspettative decollano letteralmente, come la musica di questo gioiellino che dovrebbe incontrare sia i favori dei jazz-fans che degli amanti del Blues più sofisticato.Improvvisazioni concise e razzianti su limpide, semplici canzoni che un Nussbaum bambino ascoltava rapito già a cinque anni, come testimoniano le foto del booklet, e che gli sono in qualche modo sempre state vicine, a dimostrazione di come il blues sia la vera pietra angolare su cui innestare un convincente percorso artistico.La dodici corde di Lead Belly e il suo canto accorato è già stato oggetto di omaggi e disparate cover, dai Nirvana a Brian Ferry, dai Led Zeppellin a Mark Lanegan, ma Nussbaum ignora queste riletture e punta dritto alla fonte, ridando lustro a un repertorio in cui convivono l'assonnato incedere di "Where did you sleep last night", le esplosive inflessioni rock di "Black Betty", l'obliqua, alcolica "Bottle up and Go" o il bozzetto percussivo di "Grey Goose" per undici tracce che compongono un quadro d'insieme uniforme e gioioso, fino al valzer finale di "Goodnight Irene". Dopo una serie d'ascolti il suono della band ed il suo peculiare swing flottante diventano familiari e le liriche, sublimate dal sax, tornano a raccontare storie senza tempo in nuovo progetto, cui sinceramente auguriamo ogni fortuna.Fabio Chiarini (Courtesy Of AudioReview)