Mondo Jazz

Addio a Giorgio Lombardi, il jazz a Genova


Fra le tante tristi notizie che in questi giorni arrivano da Genova, ce n'è anche una che riguarda il mondo del jazz. Nei giorni scorsi è mancato, ad un mese dagli 81 anni, Giorgio Lombardi, fondatore del Louisiana Jazz Club, istituzione genovese del jazz dal 1964, esperto di jazz tradizionale, critico musicale ed autore di numerose pubblicazioni, libri, saggi, articoli e dvd dedicati ad artisti della musica afroamericana.Ma soprattutto, instancabile promotore di iniziative, concerti, conferenze e presentazioni di musicisti, sempre sorretto dalla ferrea volontà di ottenere ed ampliare lo spazio per la "sua" musica.  I ricordi personali lo collocano sul palco del Louisiana, nella seconda sede di piazza Matteotti o in quella di corso Aurelio Saffi, oppure sui palchi dei festival estivi di riviera come quello di Sori, intento a presentare l'artista ospite o il gruppo da lui promosso, individuando consonanze ed affinità fra musicisti che non avevano collaborato in precedenza.Oppure nelle numerose presentazioni delle proprie opere, fra le quali spiccano i due volumi di "Hot Jazz"  editi dall'editore Daniela Piazza, e considerati la più completa ed autorevole panoramica sul jazz tradizionale, o da ultimo una completa retrospettiva sull'opera di Eddie Condon. Lo ricordo anche, un paio di anni fa protagonista di una veemente discussione con Stefano Zenni sul tema del jazz e della razza, sostenere con autorevolezza la propria tesi a favore dei doni naturali delle cantanti afroamericane.Lombardi ricopriva da alcuni anni l'incarico di Direttore Artistico del Museo del jazz l'istituzione cittadina nata per diffondere storia e valori del jazz, custodendo la grande collezione di oltre 4500 dischi donata dal Presidente della Cassa di Risparmio di Genova ed Imperia Gianni Dagnino, grande appassionato del genere. In questa veste aveva consolidato cicii di incontri con critici e specialisti di vari aspetti del jazz e prodotto numerose raccolte di video dedicate a famosi artisti come Count Basie o Billie Holiday o alle Grandi orchestre jazz.Sarà difficile, per il jazz e per Genova, trovare un successore a Giorgio Lombardi.Andrea Baroni