Mondo Jazz

STRONCATURE : FRANCESCO CAFISO SU JAZZ MAGAZINE


Gian Mario Maletto nella rubrica Carta Stampata sul numero di marzo di Musica jazz traduce una stroncatura di Thierry Quenum a proposito del recente album Happy Time inciso dal giovane sassofonista siciliano per la CAM Jazz. Vediamone i passi salienti : "quando si ha in mano un puledro giovane e dotato quanto Francesco Cafiso deve essere grande la tentazione di tirare da lui il massimo. Il massimo su un piano quantitativo, senza dubbio (otto dischi tra i suoi tredici e diciassette anni !) ma certo non il meglio. Perchè se le dita del giovane sassofonista possiedono la velocità che si ha il diritto di attendersi da un neo-bopper che conosce i suoi classici , molto c'è da dire sulla sonorità, che, ed è logico, ha ancora molto bisogno di maturare e di affermarsi, senza parlare dell'ispirazione marcata da un estetica rigida anzichè nutrita da una cultura realmente assimilata. Un'ispirazione spesso invischiata in progetti datati, che lo porta a ricorrere periodicamente a effetti di dubbio gusto (accelerazioni brusche e meccaniche, growls..) quando le idee non giungono all'appuntamento. In maniera prevedibile, è sulle ballads che questi difetti maggiormente appaiono come dei veri handicap, e si arriverebbe a incolpare la sezione ritmica "adulta" del giovane sassofonista per il lasciarsi indurre su questa via invece di esercitare essa un compito di inquadramento pedagogico e stimolante.  Ma questa ritmica è forse altro che una formazione di compiacenza, un trio di tutori che approfittano della loro adolescente gallina dalle uova d'oro ? E che dire di quei produttori che hanno permesso a Cafiso di proporre otto sue composizioni farcite di clichè presi in prestito dagli standar e dal blues (come, a quella età, potrebbe essere diversamente ?). In realtà si avrebbe voglia di dire a questo Pinocchio del jazz : Fuggli fin che sei ancora in tempo! Vogliono fare di te il loro burattino. Fuggi se vuoi diventare un giorno un uomo e un grande musicista."Abituati agli osanna e ai peana incondizionati, ecco un critico che, seppur un pò troppo severamente e con un pizzico di paternalismo, in fondo racconta delle verità e ci dovrebbe aiutare a riportare i piedi per terra. D'altronde perfino un fuoriclasse come Sonny Rollins, all'apice del successo senti' il bisogno di studio, approfondimento e silenzio, e si ritirò dalle scene per due anni (famosi gli annedoti del ponte di New York sotto il quale Sonny andava ad esercitarsi)  , ritornando più maturo e più determinato. Un parere su Francesco l'avevo già scritto molti mesi fa, e, senza le punte acuminate di Quenum, precorrevo le stesse remore, augurando a Cafiso, cosi' come faccio ora, di crescere e di diventare innanzitutto una bella persona, e poi, magari, anche un grande musicista.