Da tempo affetto dal morbo di Parkinson, si è spento giovedi' 24 aprile
Jimmy Giuffre in seguito ad una polmonite. Jimmy è stato un grande della musica jazz, ma lo è stato in maniera discreta, mai eclatante, sempre tra le righe, conosciuto ed apprezzato sopratutto dai musicisti e dagli appassionati di lungo corso . Esponente di spicco della corrente West Coast, membro dei Four Brothers e autore del pezzo che ne porta il nome, contribui' a porre le basi di quella concezione di jazz da camera che sviluppò in prima persona in più contesti. Di assoluto valore il trio costituito con Paul Bley al pianoforte e Steve Swallow al contrabbasso, ma in precedenza anche il trio con Jim Hall e Bob Brookmeyer si era distinto per progettualità ed originalità. L'ultimo periodo di Giuffre è stato documentato da Manfred Eicher per l'etichetta E.C.M. ed è composto da album raffinatissimi e pensosi. A me piace ricordare invece l'album Clarinet, un originale Atlantic del 1956 che inizia con un brano strepitoso, So Low, in cui si ascolta Giuffre suonare il clarinetto in solitudine accompagnandosi con il battito del piede. Una meraviglia, un soffio di poesia, un brano adatto a ricordare il grande musicista.