Dopo il numero zero di novembre-dicembre è uscito il numero uno di RONDò, nuova rivista di musica classica, jazz e tecnica di riproduzione sonora.
L'editoriale, la copertina e uno speciale di dieci pagine sono dedicati al leggendario pianista Glenn Gould per ricordare il 25° anniversario della morte e il 75° della nascita. All'interno articoli sul grande compositore Karlheinz Stockhausen (da poco scomparso), il trio jazz più celebrato del mondo di Keith Jarrett - Gary Peacock - Jack Dejohnette, la pianista canadese Angela Hewitt, poi una serie di interviste al trombonista Gianluca Petrella, al pianista italiano Roberto Prosseda, al pianista norvegese Jon Balke, al pianista e compositore cubano Omar Sosa, al professore di storia della musica ed estetica musicale Giovanni Guanti e al gruppo jazz-rock Agorà, oltre alle consuete rubriche di recensioni di dischi, libri e impianti hi-fi.Ci vuole coraggio al giorno d'oggi per lanciarsi in una nuova avventura editoriale, sopratutto se si sceglie un terreno poco battuto come quello della musica improvvisata e della musica colta. Un bimestrale poi lotta inevitabilmente contro la mancanza di tempestività sulla notizia, ponendosi inevitabilmente tra le riviste di approfondimento. C'è infine il problema della visibilità, che non è affatto indifferente, e della collocazione, sicuramente innovativa per la doppia scelta tra jazz e classica. Le iniziative nuove e coraggiose mi attraggono sempre e cosi' mi sono abbonato ed ho ricevuto il numero uno. La rivista è molto curata, gradevole e di facile lettura con un taglio espressamente dedicato ad appassionati colti e privi di barriere schematiche. Insomma, ne vale la pena.
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