Vietnam, Cambogia, Malesia: tre paesi molto differenti, con caratteristiche proprie e affinità tipicamente orientali. Per tutta la mia generazione il Vietnam ha avuto un significato politico molto forte, e visitare il paese oggi, dopo più di trent'anni dalla riunificazione è spiazzante. L'età media è di trentacinque anni, quindi la grande maggioranza degli abitanti non ha vissuto la guerra, eppure tutta la nazione è carica di memorie e, contemporaneamente, alla ossessiva ricerca del modello di vita occidentale. Eppure, nonostante si tratti di una nazione in forte espansione economica, la vita quotidiana è ancora scandita da tempi più contadini che urbani; si cucina e si mangia, si vive e si dorme, ci si lava e ci si incontra sopratutto sul marciapiede. Le condizioni igieniche sono precarie e il fo
rte sviluppo industriale e tecnologico non è affatto accompagnato da una parallela attenzione per l'ecologia e l'ambiente con tutte le immaginabili conseguenze di inquinamento e degrado. Il traffico, incredibile ai nostri occhi, è l'emblema del paese: sciami di motorini assediano le città a tutte le ore e in tutte le condizioni metereologiche. Ho visto motorini trasportare famiglie intere, mobili, animali e merci per il mercato: uno spettacolo nello spettacolo. Mentre Hanoi è una città ancora di impronta campagnola, Saigon è una metropoli con aspirazioni occidentali, dove solo le baraccopoli ti ricordano le contraddizioni dello sviluppo economico liberista in uno stato "comunista". Presenza quasi invisibile quella della nomenclatura, ma certo nulla si muove senza l'assenso del partito. Fatto confermato anche dagli amici italiani che vivono ad Hanoi e che si trovano a fare i conti con la censura ad ogni ini
ziativa culturale . Il ricordo che mi porto nella mente è sicuramente quello delle donne vietnamite: un concentrato affascinante di grazia e bellezza difficile da dimenticare. Lungo i paesi del delta del Mekong lo spettacolo è costituito non solo dalla natura rigogliosa ma anche dalle numerosissime ragazze in bicicletta tutte vestite con l'abito tradizionale, pantalone e giacca lunga con spacchi laterali. Viste sia di fronte che da dietro, lo svolazzare al vento dei lembi del vestito ricorda le ali di una farfalla.