Mondo Jazz

JOSHUA REDMAN - COMPASS (NONESUCH) 2009


Track listing: Uncharted; Faraway; Identity Thief; Just Like You; Hutchhiker's Guide; Ghost; Insomnomaniac; Moonlight; Un Peu Fou; March; Round Reuben; Little Ditty; Through The Valley.Personnel: Joshua Redman: tenor saxophone (1-5, 7-9, 11, 13), soprano saxophone (6, 10, 12); Larry Grenadier: bass (1-6, 8, 10, 12, 13); Reuben Rogers: bass (1, 3, 4, 7-13); Brian Blade: drums (2-4, 6, 8-13); Gregory Hutchinson: drums (1, 2-5, 7, 8, 10, 12).La prima naturale analogia che colpisce l'ascoltatore è quella con il Sonny Rollins di Way Out West : formazione similare (come già in Black East), influenza riconosciuta dallo stesso Redman, coraggio nel gettare il cuore oltre l'ostacolo alla ricerca del nuovo, del non detto, del rischio (calcolato). Nelle note di copertina è lo stesso sassofonista a raccontare il processo creativo associato alle registrazioni: invece che scolpire e limare le composizioni con maniacale artigianalità come nel precedente album, la scelta è stata di lasciare più spazio all'imprevisto e alla capacità di creazione istantanea dei musicisti. Il risultato è certamente buono, frutto di melodie assimilabili, notevole interplay e forza creativa in un'ottica post colemaniana, libera e associata ad un asciutto lirismo. Anche la formula delle diverse formazioni pare giovare alla espressività del linguaggio: accanto alla voce del tenore in dieci brani e del soprano negli altri tre ci sono cinque pezzi con la doppia sezione ritmica, ben separata in fase di missaggio con le batterie agli angoli estremi ed i contrabbassi più centrali. Nei restanti brani le formazioni sono costituite da sei trii  e due quartetti in permutazioni varie di organico. Dodici composizioni scaturiscono dalla penna del leader, mentre Moonlight è una rilettura del celebre brano di Beethoven. Musica sobria ed elegante, raffinata nelle diverse soluzioni, calibrata sulla personalità esuberante di Redman attorniato da ottimi patners in versione più coloristica che contrappositiva. Brian Blade e Gregory Hutchinson alla batteria e Larri Grenadier e Reuben Rogers al contrabbasso sono infatti musicisti dalla tecnica scintillante ma non sembrano in grado poter spostare gli equilibri in nessuna delle diverse combinazioni. Manca la zampata graffiante, la scintilla, il lampo di genio, il briciolo di imprevedibilità che sanno trasformare in capolavoro quello che invece è solo un buon disco.   V A L U T A Z I O N E : * * * *