Mondo Jazz

IL CANTO D'EBANO DI GABRIELE MIRABASSI


Mirabassi è un musicista eclettico che racchiude nel proprio bagaglio musicale almeno tre profonde radici: la formazione accademica, l'amore per il jazz e la passione per la musica brasiliana mirabilmente fuse in un linguaggio unico e personale. Il concerto all'Auditorium della Camera del Lavoro ha seguito fedelmente la scaletta dei brani presenti nell'album Canto d'Ebano, premiato dalla rivista Musica Jazz come migliore lavoro del 2008. Rispetto al disco due le variazioni: l'assenza della batteria di Alfred Kramer e la presenza del chitarrista honduregno Roberto Taufic al posto di Peo Alfonsi. Le modifiche hanno apportato una atmosfera più cameristica rispetto all'album, senza per'altro diminuire l'impatto straordinario del clarinetto del leader, vero mattatore per classe, fisicità e progettualità. Esponente unico di una concezione personalissima del fare musica, notevole improvvisatore e perfettamente padrone del proprio strumento, Mirabassi ha intriso il pomeriggio milanese ora di ritmico swing ora di poesia soffiata dolcemente, quasi sussurrata nelle note di Guinga e K-Ximbinho. Molto interessante il siparietto finale con una improvvisata intervista di Maurizio Franco: il clarinettista perugino si è rivelato anche arguto ed ironico pensatore, con almeno un paio di interessantissime notazioni sul significato di identità ed identificazione culturale nella musica brasiliana (colta e popolare allo stesso tempo), con riferimenti anche alla nostra realtà vista nell' ottica del musicista. Bis con un delizioso brano, Valsa Brasileira, di Chico Buarque de Hollanda. Concerto di notevole spessore, ricco di lucida progettualità e di strepitosa tecnica strumentale.