Mondo Jazz

TRA MUSICA E POESIA : CONVERSAZIONE CON MARIA PIA DE VITO


“Io sono sempre stata come sono,anche quando non ero come sonoe non saprà nessuno come sonoperché non sono solo come sono”.Maria Pia De Vito è una cantante molto nota al di fuori dei confini italiani, e il suo nome è legato al Jazz internazionale, di ricerca. Il nome della performer e cantautrice partenopea, infatti, è ben conosciuto dalla rivista americana “Down Beat”, i cui critici l’hanno accolta nella categoria “Beyond artist”, accanto a Cesaria Evora, Caetano Veloso e Joni Mitchell. Qualità di interprete già eccellenti, che negli anni sono state affinate lavorando a fianco di musicisti quali Rita Marcotulli, Enrico Rava, Joe Zawinul, Gianluigi Trovesi, John Taylor. E dopo i bellissimi album Phoné e Verso, arriva una chicca, sintesi di jazz e virtuosismi, Mediterraneo e Oriente: Nel respiro (Provocateur) in cui è accompagnata dal pianista John Taylor, dal chitarrista Ralph Towner, dal bassista Steve Swallow e dal percussionista Patrice Heral. Nel corso delle dieci tracce, De Vito offre una interpretazione essenziale e al tempo stesso passionale, dove il respiro, e non la voce (anche se sublime) è protagonista dell'intero lavoro. Non a caso la De Vito è appassionata della ricerca degli Area sulla voce e sui suoni. Ma è su di un’altra sua grande passione che l’abbiamo incontrata: una passione coltivata forse più in un modo più sotterraneo rispetto a quella che Maria Pia De Vito nutre