Mondo Jazz

NO COMMENT


Riprendo e segnalo dal blog di Gerlando Gatto questa sacrosanta lettera-invettiva:
Lettera aperta ai dirigenti RAILa Televisione di Stato non si occupa di jazz? Non è vero! E’ una balla bella e buona, una vera e propria leggenda metropolitana costruita ad arte per infangare il nome di Mamma Rai.Come faccio a dire una cosa del genere? Perché ne ho le prove, prove incontrovertibili, certe, sicure, sonanti…data la materia trattata.Figuratevi che nello spazio di sole 72 ore, da sabato 21 marzo a lunedì 24 marzo, RAITre ha dedicato poco meno di dieci ore alla “nostra” musica. Non ve ne siete accorti? Male, anzi malissimo…perché non state attenti, non leggete i giornali, non vi informate a sufficienza…Certo, a ripensarci qualche attenuante alla vostra disattenzione esiste, ma è poca cosa.Innanzitutto l’orario di messa in onda. I programmi di cui sopra sono stati proposti in momenti piuttosto insoliti per guardare la TV a meno che non soffriate di insonnia cronica: in effetti alle due del mattino – quando iniziavano i film dedicati al jazz – chi sta a casa dorme, si coccola il partner, ma di certo non guarda la televisione…Ma poniamo il caso che tra i 66 milioni di italiani ci sia qualche folle disposto a stare in piedi fino a quell’ora pur di assistere ad un’occasione unica, pur di poter un giorno affermare “c’ero anch’io quando la RAI, nell’anno di grazia 2009, decise di dedicare qualche ora al jazz”. Ebbene, questo sciagurato spettatore, evidentemente propenso a trascurare gli affetti più cari, come fa a sapere che in quel momento, a notte fonda, la RAI metterà in onda finalmente qualcosa di interessante?Semplice, direte voi, basta guardare qualsivoglia quotidiano…e qui vi sbagliate e di grosso. Forse tenendo presente che ancora c’è tanta gente che lavora e che quindi la notte preferisce riposare, i giornali riportano la programmazione televisiva per lo più fino all’una, dopo di ché potrebbe anche esserci la trasmissione più interessante del mondo, non lo sapremo mai.Come a dire che, in ultima analisi, trasmettere o non trasmettere è quasi la stessa cosa!Ora , mettendo da parte il tono amaramente faceto, vorrei invitare a qualche pacata riflessione chi, in sede RAI, è responsabile di queste belle trovate. Ma come si fa a varare una programmazione del genere a quell’ora? Oramai da anni si sprecano le lamentele nei confronti della Televisione – RAI o Mediaset fa poca differenza , se si eccettua il canone per cui avremmo diritto a qualcosa di più. Da anni si sottolinea come la qualità dei programmi si stia sempre più allineando verso il basso a caccia di un’audience che in certi momenti risulta antitetica rispetto alla bontà delle trasmissioni. Da anni si evidenzia come il jazz, nonostante possa contare su un pubblico di vaste proporzioni e su una pletora di musicisti di assoluto livello mondiale, non goda di diritto di cittadinanza presso alcuna rete televisiva.Dinnanzi a questo vero e proprio sfacelo voi che fate? Decidete di mandare in onda qualcosa di finalmente vedibile e la programmate a notte inoltrata come a volere, una volta di più, ghettizzare questa musica e chi la ama? Scusate, ma un comportamento del genere rasenta il provocatorio…anche perché, come si accennava in precedenza, se pur si fossi disposti al sacrifico di restare svegli tre notti di fila, come si fa a sapere che c’è questo tipo di programmazione? Io l’ho saputo per caso leggendo un trafiletto de “La Stampa”…Voi non potreste fare uno sforzo maggiore per informare l’utenza? I mezzi non vi mancano di certo, la volontà… e qualcos’altro molto probabilmente sì.http://www.online-news.it/jazz/blog/index.php