Mondo Jazz

CAROLYN CARLSON E JOHN SURMAN


"A volte penso che forse, in un'altra vita, sono stata una musicista di jazz. Molti dei miei migliori amici sono musicisti, ma quello con cui ho un rapporto di più lunga data è John Surman. Eravamo a Parigi nel 1972: lui lavorava con il regista Antoine Bourseiller, io venivo dalla compagnia di Anne Beranger. E' stata lei a presentarmi John e Barre Phillips. Da quel momento qualcosa nella mia vita è cambiato. Per la mia prima produzione con l'Opera de Paris, Sablier-Prison, decisi di chiamare John, che si presentò con SOS, il trio di sassofoni che aveva assieme a Skid e Ozzy (Alan Skidmore e Mike Osborne). Erano tutti e tre completamente folli. Fu un avvenimento indimenticabile: improvvisavamo insieme dal vivo, e anche per loro era la prima esperienza del genere. La seconda produzione, sempre per l'Opera de Paris, fu Wind Water and Sand. Stavolta John venne con Barre e Stu Martin, che rollava tranquillamente spinelli in mezzo all'Orchestra dell'Opera. Erano tempi disennati e creativi, di cui conservo un dolcissimo ricordo.""....Nel 1976 John mi chiese di partecipare con lui al Festival Jazz di Norimberga. Fu incredibile ! John non aveva avvertito il direttore del festival, cosi', senza alcuna presentazione, arrivai in scena io con l'intero corpo di ballo dell'Opera. Una sorpresa, o più precisamente uno shock. La situazione era difficile perchè non c'era un tappeto da danza, ma la reazione del pubblico fu entusiasta: dodici danzatori che improvvisavano sulle improvvisazioni di John !...Se anche Surman ha avuto una vita precedente, doveva essere un poeta visionario. Spesso, fra le improvvisazioni, inseriva letture di poesie famose, o di testi che lui stesso aveva scritto. John è capace di pensare questo senso poetico che attraversa la sua musica anche in una dimensione visiva: la sua immaginazione non conosce limiti. Non sono molti i musicisti che hanno questa dote, nemmeno tra i jazzisti. Non ho più incontrato nessun con quella sensibilità: è un generoso, uno che si da senza risparmio e senza reti di protezione."Dal libro di Filippo Bianchi "Il secolo del jazz"  Carolyn Carlson ha collaborato con molti altri musicisti, da Trilok Gurtu a Joachim Khun, Michel Portal e Renè Aubry. Nel video che segue il brano, bellissimo, che Surman scrisse per un balletto di Carolyn e che compare nel primo album in solo di John (Upon Reflection, 1979). Si chiama Edges of Illusion ed è una lunga cavalcata deil sassofoni su un tappeto elettronico.http://it.wikipedia.org/wiki/Carolyn_Carlsonhttp://www.johnsurman.com/