Mondo Jazz

ARCOLUZ TRIO + LUCIANO BIONDINI: LA NOTTE SI ILLUMINA


Ad una situazione logistica a dir poco precaria è seguito un concerto meraviglioso. Questa in sintesi la serata al Santuario del Lavello, sulle sponde dell’Adda, a Calolziocorte. Nell’ambito del festival jazz itinerante di Clusone era di scena il trio Arcoluz di Renaud Garcia Fons rinforzato dalla fisarmonica di Luciano Biondini. Produzione originale del festival, sulla scia dell’ultimo album deL trio che vede la presenza in diversi brani di David Venitucci all’accordion. Il quartetto ha sciorinato feeling ed intesa, confermando tutte le belle sensazioni rilasciate dall’ascolto de La linea del Sur che è stato riproposto praticamente per intero. La pioggia caduta fino a poco prima dell’inizio ha costretto gli organizzatori a rinunciare al magnifico chiostro e a ripiegare nella sala congressi del santuario. Peccato che lo spazio fosse sufficiente solo per un centinaio di persone, metà delle quali in piedi, e che le finestre dovessero essere tenute ben chiuse per evitare il chiasso proveniente dalla vicina discoteca. Con una temperatura vicina a quella di un hamman i musicisti non hanno mostrato disagio, suonando due set infuocati e concentratissimi. Ha iniziato il trio, confermando l’omogeneità raggiunta in anni di lavoro comune, sfoderando grinta, classe e grandissima tecnica. L’inconfondibile suono del contrabbasso a cinque corde del leader, ora simile al violino, ora violoncello, ha scandito brani dal ritmo infuocato. La seconda parte del concerto, con la presenza di Biondini, ha esaltato l’aspetto lirico oltre a quello ritmico. Magnifiche per lirismo e dolcezza malinconica le esecuzioni di Agua Dulce e Gare Saint Charles. Una musica che mentre scaldava il cuore riempiva contestualmente la mente. Una perfetta quadratura del cerchio, a dispetto di strumenti affatto usuali in un contesto jazzistico. Della musica afro-americana il gruppo ha preso la piena libertà di movimento, affrancandosi poi da quella primigenia influenza flamenca per esplorare le musiche del sud del Mediterraneo. La chitarra classica di Kiko Ruiz e le percussioni di Pascal Rollando si sono alternate nel ruolo di solista al contrabbasso prevalentemente archettato. L’ingresso di Biondini ha completato e allargato gli orizzonti espressivi. Musica che trae ispirazione dal folklore popolare e che diventa colta naturalmente, mantenendo una formidabile spinta ritmica. Grande notte sulle sponde dell’Adda.