Mondo Jazz

HOME : IL SUONO DELLA TERRA


 Il 7 giugno si sono concluse le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo di Strasburgo. Sappiamo com'è andata; basse percentuali di votanti, destre avanti, sinistre indietro, con alcuni fenomeni curiosi: in Svezia una dura legge anti-free downloading ha portato a un risultato eccezionale il Piratpartiet (7,1%), che vuole la totale liberalizzazione del downloading; in Francia Europe Ecologie, la lista verde aperta guidata da Daniel Cohn-Bendit, ha ottenuto il 16,28% dei voti, 14 deputati, di fatto il secondo partito di Francia testa a testa con i socialisti.Cosa ha contribuito a questo eccezionale successo? Indubbiamente è stato importante che venerdì 5 giugno precedente le elezioni, la rete pubblica France 2 avesse trasmesso in prima serata HOME, il docu-film del fotografo e regista Yann Arthus-Bertrand, appoggiato da Wim Wenders e Luc Besson, finanziato dal magnate dell'alta moda François-Henri Pinault, chairman della PPR (Gucci, Yves Saint-Laurent, Balenciaga, Sergio Rossi): otto milioni e 300.000 francesi, il 33% dell'audience, ha così potuto emozionarsi e raccapricciarsi ai 90 minuti (versione tv, la versione cinematografica estesa vista a Torino in anteprima mondiale la stessa sera, a cura del festival Cinemambiente, ne dura 120) di riprese aeree di un pianeta che ci ha dato la vita con il suo equilibrio miracoloso, e che l'uomo sta devastando. (In Italia, alle 23.20, l'ha mandato in onda lo stesso giorno Retequattro).La musica di Armand Amar ha un ruolo emozionale centrale, in HOME, così come il ritmo di Philip Glass fu straordinario pulsare nella prima vera trilogia cinematografica ecologista, quella di Godfrey Reggio (Koyaaanisqatsi | Powaqqatsi | Nagoyqatsi), partita nel 1982, cui seguì nel 1991 Anima Mundi. Compositore francese capace di buona scrittura sinfonica, Amar ha allargato a dimensione planetaria il suo studio di registrazione, cercando di sentimentalizzare in armonia e melodie i suoni della terra, declinando con parsimonia i suoni della attuale world music, coniugando linguaggio classico e canto e percussioni world, e facendo parlare HOME come il semplice commento dello speaker non sarebbe riuscito a fare. Il film lo si può vedere integralmente sul sito della produzione: home-2009.com; la colonna sonora è pubblicata dall'etichetta Naïve.Nell'estate dei festival che ora si apre questa è una emozione estetica che sa essere anche mozione di consapevolezza, verso azioni ancora possibili. Senza la novità sconvolgente di Glass, ma con la stessa efficacia, le voci di Gombodorj Byambajargal, Enkhjargal Dandarvaanching, Ashkan Kamangari e Sandrine Piau, il ney di Mohammad Hanjani, il violino di Sarah Nemtanu, il duduk di Levon Minassian, la tromba di Ibrahim Maalouf, l'Orchestra Sinfonica di Budapest e l'ensemble di percussioni di Shangai suonano un Canto della Terra contemplativo, che si è rivelato sorprendentemente, nei suoi effetti, una musica politica.Fonte : www.giornaledellamusica.itIl film, per esplicita richiesta della produzione, non è postabile su nessun sito ma è vedibile anche in HD e con sottotitoli anche se purtroppo non in italiano. Si possono scegliere alcune lingue (francese, inglese, tedesco...) nonchè vedere a parte lunghi making off girati nelle varie regioni del pianeta. Il film dura un'ora e trenta minuti e sono immagini mozzafiato accompagnate da una musica visionaria. Imperdibile. Clicca qui per vedere:http://www.youtube.com/user/homeproject?blend=2&ob=4