Mondo Jazz

YOU TUBE: QUANTITA' A SCAPITO DELLA QUALITA'


Nel giro di pochi anni
You Tube è diventato un mostro multiforme, enorme contenitore in grado di raccogliere centinaia di migliaia di video ad un ritmo impressionante, dalla clip musicale al prodotto amatoriale di svariato argomento. Leggevo tempo addietro che giornalmente vengono caricati dai 15 mila ai 30 mila video diversi, una vera Babele che al momento non conosce sosta ne ripensamento. E’ evidente che di fronte a numeri di questa portata chi necessariamente ne fa le spese è la qualità dei filmati. Parlo ovviamente di quelli che più interessano un blog a tema musicale: spesso filmati di concerti interessanti hanno un’audio molto disturbato o una pessima immagine. Contro questo “abuso” e a difesa sia della qualità dei prodotti che del buon nome degli artisti è sceso in campo Paolo Fresu con un editoriale accorato su Il Giornale della Musica del mese di settembre, che riporto integralmente.  Poco tempo fa ho fatto un giro su YouTube scoprendo, con grande sorpresa, che i video che mi riguardano sono circa 400. Forse troppi, e nella maggior parte dei casi di pessima qualità. Nessuno contesta la libera circolazione della musica, ma cosa succede quando questa non documenta in modo adeguato una pubblica esecuzione? Su mia richiesta alcuni internauti hanno rimosso i video, ma una buona parte si sono sentiti violentati ed hanno risposto a volte con inattesa pedanteria. La battaglia dunque sembra essere persa, ma ciò non impedisce di sollevare questioni di rispetto ed etica. Nella risposta di un gentile avvocato (che ha rimosso puntualmente uno dei video) si focalizza il problema sotto il profilo legale. Per la legge 633/1941 «il riassunto, la citazione o la riproduzione di brani o di parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi se effettuati per uso di critica o di discussione, nei limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all'utilizzazione economica dell'opera». Tutto lecito dunque, ma il rischio di andare a ledere l'opera e la figura dell'artista documentato rimane. Sono sempre più convinto che la musica sia di tutti purché siano garantite alcune condizioni essenziali. Per questo credo si debba scrivere un codice etico basato sulla qualità e sul rispetto della "cosa" altrui. Ed ecco perché nel mio sito è possibile accedere a materiale qualitativamente scelto. Anche se non sempre vengono diramati annunci è chiaro che qualsiasi altra ripresa che non sia quella dei professionisti accreditati all'evento dovrebbe sottostare alla sensibilità dei singoli. Sempre di più si assiste a spettacoli desolanti con centinaia di telefonini, telecamere e macchine fotografiche sparate negli occhi del musicista di turno, pur di riempire Facebook e YouTube di inutilità. è impossibile obbligare tutti a togliere i video che non ci piacciono, ma sarebbe bello che, prima di postarli, si chiedesse almeno il consenso agli interessati. Sono certo che così molti farebbero a gara per pubblicare cose piacevoli, belle e ben fatte. Cose che ci riempirebbero di orgoglio e che farebbero bene alla musica. Sbaglio?  (Paolo Fresu)