Mondo Jazz

GIANLUCA PETRELLA COSMIC BAND - COMING TOMORROW PART 1 (SPACEBONE RECORDS) 2009


E
lenco dei brani: 01.Space Is the Place (Sun Ra) - 4:29; 02.Flexible (The Forest Version) - 3:37; 03.Saturn (Sun Ra) - 10:33; 04.Speaking: "Space Is the Place" - 0:50; 05.A Little Beat Waltz - 5:20; 06.Bassism (Sun Ra) - 7:15; 07.We Travel the Spaceways (Sun Ra) - 6:19; 08.Orbital Perc. - 2:16; 09.Three Undisciplined Satellites - 3:31; 10.The Second Star to the Right - 6:01; 11.Coming Tomorrow - 5:46.Tutti i brani sono di Gianluca Petrella, eccetto dove indicato.Musicisti: Mirko Rubegni (tromba) Gianluca Petrella (trombone, efx, elettronica); Francesco Bigoni (sax tenore e clarinetto); Beppe Scardino (sax baritono); Gabrio Baldacci (chitarra elettrica); Alfonso Santimone (tastiere, elettronica); Giovanni Guidi (pianoforte); Francesco Ponticelli (contrabbasso); Federico Scettri (batteria). Simone Padovani (percussioni).Approda finalmente su disco il progetto che Gianluca ed i suoi patners da qualche anno portavano nei festivals, e fin dal primo ascolto vi si ritrovano lo stesso feeling, la carica e l'entusiasmo che ogni concerto del gruppo sa riversare sul pubblico. Nato come omaggio alla musica di Sun Ra, del quale sono presenti 4 brani, il gruppo è via via cresciuto affrancandosi immediatamente dal modello originale per approdare su strade più originali e personali. Della mitica Arkestra è rimasto lo spirito, i momenti più furibondi e aperti di scambio, ed il profondo rispetto per le composizioni di Sun Ra che hanno segnato un epoca e più generazioni. L'orchestra assemblata da Petrella si muove però su coordinate più contemporanee, dove l'uso dell'elettronica ben si amalgama ad un disinibito rapporto con il ritmo e con le influenze più disparate. Accanto al leader, cresciuto in maniera esponenziale negli ultimi anni anche come compositore, arrangiatore e organizzatore di materiali sonori, spiccano le forti personalità di Francesco Bigoni al sax tenore e Beppe Scardino al baritono, ma è tutto l'ensemble che si muove con perfetta sincronicità ed esplosiva dinamicità ed entusiasmo. L'album non fa rimpiangere il concerto live, alternando sapientemente costruzioni più astratte (Flexible, Three undisciplined satellites, Saturn) a brani dal forte impatto ritmico (Space is the place, Bassism, A little beat waltz) , momenti di liberatorio ed evocativo canto (We travel  the spaceways ) fino al purissimo jazz  di The second star to the right con un sassofono tenore che sparge aromi e ricami in perfetta matrice websteriana. V A L U T A Z I O N E :  * * * *