Mondo Jazz

COME MILES DAVIS HA INFLUENZATO L'AMERICA DI OGGI


Su Venerdi' di Repubblica del 4 dicembre Claudio Strinati scrive un breve articolo collegando l'ascesa di Obama alla figura e alla influenza di Miles. Ecco alcuni passaggi dello scritto:"La grande cultura afro-americana, che il presidente rappresenta, trovò un momento di grande maturità sul piano della musica jazz e si può sostenere la tesi che proprio una cinquantina di anni fa il momento della prima maturità di Miles Davis abbia fissato i parametri su cui si muovono adesso molte delle linee politiche della nuova America, che chiede di essere ancora guida e esempio al resto del mondo. Miles Davis è stato grande sopratutto per la sua carismatica capacità di definire linee guida che impresse a chi gravitò nella sua cerchia.Risentendo Milestones si avverte un linguaggio secco, asciutto, che cassa completamente l'ansia travolgente di Parker e ne rovescia la lezione nell'idea dell'economicità del mezzo espressivo contro il flusso ininterrotto e prorompente. Se Charlie Parker può essere accostato al dripping di Jackson Pollock, Davis sembra nutrirsi di una ben diversa lezione che si avvale di spontaneità e sicurezza, tipiche della solenne dottrina del più eletto ambiente afroamericano. Si creava l'idea di un cenacolo di sapienti nel principio dell'esercizio sacerdotale dell'arte che crea uno strumento di valido riconoscimento verso l'ideale comune." Ho letto più volte lo scritto per coglierne l'essenza, ma, con tutto il rispetto, non mi riesce di entrare in sintonia con quanto espresso. Al contrario, ne vedo solo le incongruenze e le forzature. Lontana qualsiasi tentazione polemica, ripropongo l'articolo quasi per intero e lascio che ognuno faccia le proprie considerazioni in merito.