Mondo Jazz

JAZZ ITALIANO LIVE 2009 : DANILO REA


"L'idea  era
 quella di trovare uno stile in grado di sintetizzare tutti gli aspetti della mia personalità. Volevo un suono classico, che fosse comunque aperto all'improvvisazione e riuscisse a trasmettere un grande impatto melodico. Ho cercato un punto di incontro tra l'istinto del jazz e la tradizione. (...) Mi considero ancora un musicista jazz, ma ci sono anche altri linguaggi che continuano a colpire la mia fantasia e immaginazione." (Danilo Rea, note di copertina)
In queste parole c'è il programma di questo concerto, che nulla aggiunge a mio parere a quello che di buono già conoscevamo di Rea. Per quanto le musiche abbiano un orizzonte più vasto, praticamente da colonna sonora di un film immaginario con quelle melodie avvolgenti riccamente elaborate dagli archi, continuo a preferire di gran lunga il trio senza orchestra e impegnato in quel che è più logico attendersi da tre musicisti di questa caratura: del fragrante, swingante, effervescente buon jazz. La classe dei musicisti e la bellezza di alcuni temi non evitano il rischio di una scontata prevedibilità, una monotonia di tempi e di situazioni che richiamano atmosfere (noiose) alla Ludovico Einaudi. La mia personale stima e ammirazione per Rea, Pietropaoli e Gatto rimane immutata, ma questo album non rientrerà tanto urgentemente nel mio lettore di compact disc.