Mondo Jazz

IL BLOG : DISCUSSIONI e POLEMICHE


Il motivo principale della nascita di questo blog è stato il desiderio di condivisione rappresentato dalla bellezza e dalla profondità della nostra musica. La polemica è uno degli accessori di qualsiasi spazio reso pubblico: mi interessa e la trovo utile fino a che non diventa sterile, trampolino per esibizioni spericolate che non smuovono di un centimetro l’opinione di nessuno. Non sono per forza un osservante del politically correct, quando c’è da mandare affanculo qualcuno e non ci si può esimere, bisogna farlo, ed in questo senso il mio Amen in risposta a GMG lo era in pieno. Nonostante ciò, e nonostante qualche incomprensione, i punti che condivido con GMG e con Facchi sono numerosi: dal prosopopeico vuoto nazionalistico francese alla miope e discutibile autarchia italica fino alla analisi su meriti e limiti del personaggio Rava. Molto lontano invece nella valutazione dello stato della musica jazz in Europa ed in Italia (apro parentesi: la pubblicità la fanno e l’hanno fatta moltissimi jazzisti americani e nessuno ha mai avuto niente da ridire….), o nelle riflessioni più generali sul livello di salute del jazz nero-americano. Non capisco, ad esempio, perché Martial Solal in quanto franco-algerino debba avere meno considerazione rispetto al pur straordinario nero-americano Hamid Drake ascoltato ieri sera a Chiasso in un progetto sul reggae dal respiro abbastanza corto e dagli incerti apparentamenti con il jazz. Ma mentre Facchi ammette (ci mancherebbe…) opinioni diverse, la netta impressione è che GMG non lo tolleri affatto. Da qui qualche angolo vivo da smussare, ma, e non lo dico con malcelata ironia, leggere saggi o recensioni di GMG è sempre stimolante a prescindere dall’essere in sintonia o meno. Di lui non condivido la vis polemica spesso esagerata e debordante: ricordo giudizi pesanti scritti proprio su questo blog nei confronti di Jazzit e dei suoi collaboratori, salvo poi ritrovarlo pochi mesi dopo tra le firme più prestigiose del magazine. Non deve certo rispondere a me della sua coerenza, ma parole e giudizi più pacati evitano spesso situazioni imbarazzanti. Vivendo lontano da Milano e svolgendo una professione che non ha nessun punto in comune con la musica non ho mai conosciuto i personaggi di cui parla Riccardo (giornalisti, musicisti, organizzatori di eventi), men che meno mi hanno interessato le loro elucubrazioni passate e presenti e se continuo a leggere Musica Jazz è per affezione e per mancanza di altro punto di riferimento perlomeno in lingua italiana. Limite a questa discussione è senz’altro il mancato intervento di qualche redattore di Musica Jazz, ma a questo non posso sopperire e non ho nessun titolo nè intenzione di farne l’avvocato difensore. Non sono un giornalista e non vivo del (o meglio, sul) jazz, quindi non ho parrocchie da difendere: non so se il mio blog fa “corretta divulgazione” come dice Facchi, non mi interessa però diventare organo di qualche minoranza (o maggioranza) qualunque essa sia. Il blog rappresenta solo la mia passione per la musica nero-americana, le mie idee in merito ed i miei gusti. Liberi tutti di leggerlo e di criticarlo cosi’ come di farne a meno. Doppio amen (questa volta senza altri significati…).