Mondo Jazz

ATELIER MUSICALE : TOKKA TRIO


Il week-end milanese offriva un buon ventaglio di scelte: scartato subito e per motivi opposti Ray Gelato al Blue Note e David Moss al Binario di Monza, c'era la scelta tra il trio finnico, sulla carta fresco e nuovo, e le vecchie glorie rappresentate dal World Saxophone Quartet più il M'Boom Re Percussion. Ovviamente se la scelta fosse stata fatta in base ai valori avrei rivisto a distanza di molti anni il WSQ ed il M'Boom. Dei due grandi gruppi ricordo i giorni felici, quelli con Julius Hemphill e Max Roach, cioè le due menti creative dei rispettivi ensemble. Dopo la loro scomparsa non ho più avuto modo di riascoltare quelli che ai tempi erano tra quanto di meglio si potesse vedere. Per comodità di trasporto e di orario ho invece scelto il trio di Seppo Kantonen: c'era anche la curiosità di ascoltare musicisti che provengono dal paese scandinavo jazzisticamente  meno conosciuto, inoltre il buon ricordo di trii svedesi (E.S.T) e norvegesi (Gustavsen) ha giocato la sua parte nella mia decisione. In fondo la Finlandia vanta una storia jazzistica straordinaria e, da noi, pressochè sconosciuta: una rivista (Rytmi) nata nello stesso anno di Down Beat (1934), un grande festival internazionale (Pori) che ha quasi cinquant'anni di vita, e l'ingresso già dai primi anni '80 della musica afro-americana nella prestigiosa Sibelius Academy.  Il concerto è stato piacevole, il gruppo interessante, la musica ben strutturata e ricca armonicamente e ritmicamente. Tra i musicisti c'è un evidente interplay; anche se il pianoforte ricopre comunque il ruolo centrale, batteria e contrabbasso sono in grado di assumersi la parte di protagonista. Kantonen suona privilegiando la parte medio-grave della tastiera, tessendo cluster ed ostinati che in parte, con le dovute proporzioni, mi hanno ricordato l'immenso Ahmad Jamal. Nelle composizioni anche l'influenza della musica popolare scandinava ha un suo ruolo importante e ben sviluppato.  Buoni musicisti, come d'altronde se ne possono trovare numerosi in ogni parte d'Europa, senza però particolari lampi di genio ma in grado di rendere interessante il pomeriggio milanese.