Mondo Jazz

NEW DIRECTIONS ?


 Programmare e promuovere un festival jazz richiede ai giorni nostri anche capacità d'inventiva e di marketing che un tempo non erano necessarie: bastava mettere assieme un pacchetto di ottimi musicisti e il gioco era fatto. Non è più cosi'; ora che globalizzazione e crisi hanno livellato proposte e idee, e nuovi profeti musicali non se ne scorgono all'orizzonte, il ruolo creativo dei direttori artistici è diventato importante. C'è chi se la cava ricorrendo a facili soluzioni che hanno il vantaggio di attrarre folle impensabili per il jazz, e cosi' si spiegano buona parte dei cartelloni estivi che nascondono sempre più i musicisti jazz in mezzo ad un ventaglio di nomi pop e di ogni altro genere "commestibile".Ci sono invece i festival di tendenza, spesso ottimi per gusto e proposte ma purtroppo (o per fortuna...) difficilmente baciati dal successo numerico. Una via di mezzo è, ad esempio, la proposta del festival jazz di Utrecht, che si svolge in Olanda dal 9 al13 marzo prossimi. Accanto a nomi consolidati, Jan Garbarek, Jesse Van Ruler, Gwilin Simcock, ecco una giornata interamente dedicata alla coraggiosa etichetta portoghese Clean Feed e al suo manipolo di musicisti poco avvezzi a business e concessioni al pubblico di bocca buona. Ma non è tutto, una intera giornata è dedicata a gruppi punk-improvised-jazz, che fanno del motto I Hate Jazz (Io odio il jazz) il logo trainante e provocatorio dell'intero festival. Che cosa si intenda per punk-jazz lo può forse far capire il breve filmato del TrioVD. Non so se si tratti di nuove direzioni, per dirla alla Miles. Personalmente nutro dubbi, ma apprezzo lo sforzo di anticonformismo dell'organizzazione e la ricerca anche estrema di nuove idee.    http://www.utrechtjazzfest.nl/2010/index.php