Mondo Jazz

CRESCENT VISTO DA STEFANO PASTOR


“Durante l’anno 1957 spe
rimentai, per grazia di Dio, un risveglio spirituale che doveva condurmi a una vita più ricca, più piena, più produttiva. A quel tempo, per gratitudine, chiesi umilmente che mi venissero concessi i mezzi e il privilegio di rendere felici gli altri attraverso la musica. Sento che ciò mi è stato accordato per Sua grazia. OGNI LODE A DIO” (Coltrane, A Love Supreme, note di copertina). Finora ci eravamo limitati a elencare una serie di elementi tecnici che hanno fatto dell’arte di Coltrane qualcosa di inarrivabile. Non è certo poca cosa ma non è tutto. Ciò che aleggia nella musica di Coltrane, che la rende così emozionante e persino sconvolgente è quello spessore spirituale che ne pervade ogni frammento. Avvicinarsi alla musica di Coltrane è sempre un’esperienza anche extra-musicale. La sua musica si fa arte nel senso più alto, parla di misteri indicibili e terribili, è pura poesia. A questo fondamentale aspetto possiamo solo accostarci umilmente, sperando che tale forza ci possa sfiorare poiché in essa, dopo tutto, risiede l’arte di John Coltrane: “Il jazz, se si vuole chiamarlo così, è un’espressione musicale; e questa musica per me è espressione degli ideali più alti” (Coltrane, in Kofsky, 1970).Stefano Pastor è musicista tra i più interessanti tra tutti coloro che negli ultimi anni sono emersi sulla scena italiana. Lo conoscevo come violinista dal suono estremamente personale e dal percorso di rara coerenza, ora, mentre esce un suo nuovo album (Bows in duo con il violoncellista Kash Killion per Slamcd), eccolo cimentarsi in una approfondita analisi di uno dei più bei album degli anni '60: Crescent ad opera del formidabile quartetto storico di John Coltrane. Quello che posto è solo un piccolo assaggio, il resto lo si può leggere su Quaderni Di Altri Tempi.Links :     http://www.quadernidaltritempi.eu/rivista/numero27/disco/disco01.htm                  http://www.stefanopastor.com/index.htm